La Corte arbitrale per lo sport della Fifa ha respinto il ricorso di Capo Verde, che si è vista escludere dal Mondiale di calcio in Brasile per aver schierato in una partita ufficiale un calciatore squalificato. Salta così definitivamente la prima, storica partecipazione al Mondiale per la nazionale di calcio del piccolo arcipelago africano, ricco sì, ma solo di musica e letteratura.

La decisione dei giudici sportivi è per i capoverdiani uno choc nazionale, una morna triste e inconsolabile. Anche perché l’accesso alla fase finale in fondo la squadra se l’era guadagnato sul campo, finendo clamorosamente in testa al girone F dopo aver battuto la Tunisia per 2-0. La Fifa però aveva invalidato il risultato di quel match, o meglio lo aveva capovolto assegnando il 3-0 a tavolino alla Tunisia, perché in campo c’era anche Fernando Varela, un giocatore che era stato precedentemente squalificato per quattro turni.

Il cartellino rosso fatale però Varela però lo aveva rimediato durante la sfida con la Guinea Equatoriale, persa dai capoverdiani per 4-3. E anche qui, curiosamente, la Fifa aveva rovesciato a tavolino il risultato per la presenza di un giocatore guineano, Emilio Nsue, peraltro risultato tra i marcatori, che non avrebbe dovuto giocare. Il capoverdiano Varela proprio durante questo match aveva rimediato un cartellino rosso, con conseguente squalifica. Ma i capoverdiani si sono difesi sostenendo che in quanto la partita era stata poi invalidata, loro pensavano in buona fede che anche la squalifica inflitta al giocatore fosse da ritenersi nulla. Ricorso respinto perché “infondato”. Per il prossimo mondiale oltre a dare l’anima in campo sarà indispenasabile anche dare una ripassatina al regolamento.