Nel suo articolo sull’ultimo numero de L’Espresso (del 7 luglio 2019, «Il dissenso è donna», Michela Murgia parla di un protagonismo femminile, che va da Malala, Nadia Murad, Greta Thunberg, fino a Carola Rackete. E osserva giustamente che ciò che le accomuna è aver agito «non contro persone ma contro sistemi, contro un potere che si manifesta in modo violento qualunque forma assuma. Ma quando è il potere stesso, forte di un ampio consenso popolare, a prendere un corpo e un volto riconoscibili – come nel caso di Trump e Salvini- è inevitabile che anche chi vi si oppone diventi...