Una linea di congiunzione tra passato e presente, dimenandosi con l’esplosione gioiosa della musica salentina. Ha per titolo Meridiana – l’orologio solare basato sulla posizione dell’ombra proiettata da un’asta durante le varie ore del giorno, il metodo antico per misurare il trascorrere della giornata- il nuovo album del Canzoniere Grecanico Salentino, il gruppo folk popolare inventato dalla scrittrice Rina Durante nel 1975 trasformatosi poi nell’alfiere della pizzica contemporanea, sulla scia anche della rinascita culturale locale partecipando a diverse edizioni della Notte della Taranta. Sette persone e un manipolo di ospiti, amici, collaboratori in un combo di assoluto divertimento tanto da riscuotere successo in patria e all’estero fino alla esibizione alla Royal Albert Hall di Londra con il pubblico in delirio, dopo aver vinto il Songlines Music Awards 2018 premio per celebrare le loro qualità di miglior gruppo di world music in circolazione. Album realizzato col sostegno di Puglia Sounds, già disponibile negli store digitali e da agosto in cd e vinile, 12 tracce come le 12 ore segnate dalla sagoma oscura del bastone (accompagnato anche da un sito meridiana-cgs.it, dove il lavoro si dilata in un’esperienza immersiva e multidisciplinare.

MUSICA, immagini, testi, approfondimenti di carattere divulgativo legati al concept, video, arte contemporanea, con testimonianze di esperti). Una riflessione su questo ultimo anno sospeso, sul monotono andamento della pandemia, sulla relazione con lo scandirsi delle ore. «Il tempo del nostro Sud tra passato e presente, con la sua luce abbagliante e le ombre che ne derivano. Il tempo in cui tutto diventa astratto, persino l’empatia- scrivono nella presentazione – Il tempo che ci culla nell’eterno ripetersi di giorno e notte, ma anche quello che ci rende schiavi della frenesia contemporanea. Il tempo della memoria e della resistenza. Il tempo dell’incertezza. Il tempo sospeso. Il tempo che dà il ritmo alla nostra musica, al nostro danzare in questo mondo».

ECCO IL TAMBURELLO, i sonagli, il violino psichedelico, la voce dialettalmente terragna di Giancarlo Paglialunga e poi quella sublime di Alessia Tondo in Nina, inno frenetico, l’alternarsi della vita che finisce e di quella che nasce, uniti nella stessa danza. «La nostra stessa musica, peraltro, l’abbiamo ricevuta da chi ci ha preceduto, non possiamo non sentire fortissimo il legame» dice Mauro Durante, talentuoso polistrumentista, autore di gran parte dei brani, che dal 2007 ha preso il posto del padre Daniele (scomparso nei giorni scorsi, per malattia, a 66 anni, genio della musica salentina, motore inesauribile di ricerca, cultura e conoscenza e direttore artistico della Notte della Taranta), portando avanti l’innovazione ma anche il patrimonio orale della «terra tra i due mari». Coprodotto da Durante e Justin Adams, il disco «ritrova» brani della tradizione salentina (Lu Sittaturu, Quannu Camini Tie, Ntunucciu, Ninnarella) recuperati e lanciati nel futuro, e poi il lavoro di orchestrazione contemporanea sulla pizzica (Orfeo, Ronda), confermando l’impegno e la riflessione sociale (Stornello alla Memoria, Vulía). Il cuore arcaico che volteggia e danza, con carica seducente.

«LA SENTI questa musica ti chiama /suona da New York, Mumbai e Roma», siamo dalle parti di Pizzica Bhangra dove il beat principale asiatico della band newyorchese Red Baraat si sposa perfettamente coi ritmi pugliesi fino a inglobare la famosa Pizzica Indiavolata, un brano del repertorio «tarantolesco» di Luigi Stifani, il barbiere-violinista, guida di Ernesto De Martino, quella che veniva suonata per curare il morso velenoso che mandava in uno stato catatonico che solo certe sfrenate sarabande potevano guarire.
Anche il rapsodo di Marianella, Enzo Avitabile, si produce in Tic e Tac, il tempo che vola nella nostra società della performance, il napoletano con l’armonia corale delle voci di Mauro Durante tamburello e violino coi suoi formidabili compagni di viaggio – Giulio Bianco fiati e zampogna, Alessia Tondo voce, Emanuele Licci voce e cordofoni, Silvia Perrone danza, Giancarlo Paglialunga voce e tamburello, Massimiliano Morabito organetto diatonico. E i loro tempi perfetti, primitivi e contemporanei, pronti a trasformarsi in un festoso finale collettivo.