ROMA
La polemica su «Milano capitale morale» e «Roma senza anticorpi» è ancora calda, quando Raffaele Cantone, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, apre, di primo mattino, un nuovo fronte. Questa volta con l’Associazione nazionale magistrati: «Volevo fare un gesto eclatante, uscire dall’Anm. Ci sto riflettendo perché l’Anm è anche casa mia», dice su Radio24.

Sabato scorso a Bari, al congresso della stessa Anm, il segretario del sindacato delle toghe Maurizio Carbone, nel suo intervento aveva dedicato un passaggio alle «critiche» che «provengono da chi ha intrapreso altri percorsi professionali che lo portano lontano dalla giurisdizione». In platea molti avevano capito il riferimento a Cantone, alle sue critiche al correntismo nella magistratura e dentro il Csm.

Così il presidente dell’Anac, già pm anticamorra, commenta: «Mi sento come un pugile che ha avuto un pugno e non si è ancora ripreso». Aggiungendo, appunto, che sta meditando di lasciare l’Anm. La lettera di commiato l’aveva scritta proprio sabato, e poi lasciata in stand-by: «Mi sono iscritto all’Anm il giorno dopo essere entrato in magistratura, perché dovrei uscirne? Però – prosegue – vorrei porre un problema. Ho letto e riletto le dichiarazioni di Carbone. Lui dice sostanzialmente che io ho fatto un attacco al correntismo, e che quest’attacco non può venire da chi ha scelto vie diverse». In sostanza, un ruolo più politico. Ma, prosegue Cantone, «in magistratura c’è gente che fa politica: io non ho mai fatto politica nella mia vita, sono stato nominato con l’unanimità del parlamento e rivendico la mia indipendenza ogni giorno: nessuno mi ha chiesto di dire o di fare una cosa». Una precisazione in riferimento anche alle polemiche tra Anm e governo nei giorni del congresso del sindacato delle toghe.

A Cantone risponde il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Rodolfo Sabelli: «Deciderà liberamente se andare via o restare, ma spero che rifletta sul valore dell’Anm e sull’azione che portiamo avanti a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. Sono cose che Cantone conosce bene così come noi conosciamo il ruolo dell’Anac. Credo che la collaborazione sia interesse di tutti».