«È una follia. Non ha alcun senso, se non quello di recuperare delle risorse mettendo in difficoltà le persone che ne hanno più bisogno». Carla Cantone rappresenta quasi tre milioni di pensionati iscritti alla Cgil. Di conseguenza il suo è un giudizio «pesante», negativo e senza appello nei confronti del governo Renzi, che ha deciso di ritardare di dieci giorni il pagamento delle pensioni.

Segretaria Cantone, ha per caso sentito il ministero dell’Economia, per farsi spiegare qual è secondo il governo la ratio di questo provvedimento che sta facendo arrabbiare diversi milioni di persone?

Li ho cercati subito, ma non si fanno sentire. Comunque mi aspetto che questa norma sia subito cancellata dalla legge di stabilità. E mi auguro che il presidente della Repubblica, che sta esaminando la legge, manifesti le sue perplessità. Perché questo è solo uno schiaffo, cattivo, dato inutilmente ai pensionati.

Magari da palazzo Chigi o dal ministero potrebbero risponderle che si tratta solo di dieci giorni di ritardo, e che in fondo si tratta solo di cambiare delle abitudini, per quanto consolidate.

Abitudini? Ma si rendono conto che tanti pensionati non arrivano alla quarta o addirittura alla terza settimana? Non lo sanno che ci sono sei milioni di italiane e di italiani che hanno una pensione inferiore ai mille euro, e che la metà di loro ne prende addirittura meno di 700? Quando si è in queste condizioni, ci si affanna a riscuotere la pensione il primo del mese, per pagare le bollette, gli affitti, i mutui e gli altri impegni presi con le banche. Ma evidentemente il governo preferisce adoperarsi per realizzare i sogni confindustriali del signor Squinzi. A lui i sogni, a noi gli incubi. Per giunta l’idea del governo è quella di far entrare in vigore il provvedimento il primo gennaio prossimo. Nel periodo più disgraziato per i pensionati e per gli anziani.

In una nota congiunta firmata da lei e dai segretari generali di Fnp Cisl e Uilp Uil, sembrate richiamare una recente dichiarazione di Maurizio Landini. Il segretario generale della Fiom si chiede perché il governo Renzi ce l’ha tanto con il lavoro. Voi, testualmente, vi chiedete: che cosa hanno fatto di male gli anziani e i pensionati per essere trattati in questo modo?

I fatti ci dicono che il governo non prevede alcun tipo di aiuto e di sostegno, e invece pensa a come complicare loro ulteriormente la vita. Tutto questo è semplicemente inaccettabile, qui siamo di fronte a un’autentica ingiustizia. E io sono stanca di veder moltiplicare le ingiustizie nei confronti degli anziani.

Immagino si riferisca agli altri provvedimenti dell’esecutivo. A partire dalla mancata rivalutazione delle pensioni, per finire con l’esclusione dal bonus di 80 euro.

Mi riferisco proprio a questo. Non per caso, già da tempo abbiamo deciso di fare il 5 novembre prossimo una grande manifestazione. Unitaria, così come è stato unitario il comunicato di oggi. Una manifestazione nelle piazze di Milano, Roma e Palermo, con al centro il welfare, i diritti e la tutela delle pensioni. Perché le persone che rappresentiamo sono davvero stufe di questa situazione.

Prima c’è la manifestazione di sabato della Cgil. Ci sarete anche voi? Proprio oggi Susanna Camusso ha inviato una lettera a tutti gli iscritti, chiamando alla partecipazione.

La lettera non l’ho vista. Comunque certamente in piazza San Giovanni, con i giovani e i lavoratori, ci saranno anche i pensionati.