Non soldi ma posti di lavoro; non più tanto e solo politici ma soprattutto burocrati. E dopo aver sentito sbraitare di carcere e manette a ogni comizio, ora non se ne parla neppure più. È la fotografia della corruzione attuale in Italia scattata nell’ultimo dossier presentato da Raffaele Cantone come presidente dell’Autorità anticorruzione. Nel concludere il suo mandato, cui ha rinunciato prima della scadenza naturale prevista per marzo 2020, il magistrato che dalla prossima settimana tornerà al suo lavoro, dislocato all’Ufficio del Massimario della Cassazione, ha snocciolato i dati dell’ultimo triennio. E lanciato un allarme: «La parola corruzione nell’ultimo periodo...