In un paese dove le interdittive antimafia rilasciate ogni anno dai prefetti per segnalare il rischio di infiltrazione criminale negli appalti con la pubblica amministrazione sono cresciute del 56,5% tra il 2015 e il 2018, le modifiche al codice degli appalti contenute nel decreto «sblocca cantieri» approvato ieri in prima lettura dal Senato (142 favorevoli, 94 contrari e 17 astenuti) rischiano di portare «scelte arbitrarie, se non fatti corruttivi».

ALLA PRESENTAZIONE della relazione annuale alla Camera, il presidente dell’autorità anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone ieri è tornato a criticare il decreto «sblocca cantieri» e le successive modifiche volute dalla lega e accettate dai Cinque Stelle che hanno sospeso alcune norme del codice degli appalti. Sulla cornice normativa generale il giudizio di Cantone resta per il momento «sospeso», ma solo per l’enorme confusione prodotta dal governo e dalla sua maggioranza su un provvedimento caotico sul quale si è anche abbattuta una delle prove di forza di Salvini sul destino del governo. Il testo «è stato fatto segno di numerose e sostanziali modifiche e, ad oggi, si fa fatica ad orientarsi fra gli emendamenti e i subemendamenti». Gli appalti, invece, «hanno assoluto bisogno di stabilità e certezza delle regole, e non di continui cambiamenti che finiscono per disorientare gli operatori economici e i funzionari amministrativi». Una nuova modifica al Codice degli appalti, ormai «diventato da un giorno all’altro figlio di nessuno», che l’Anac esprime le maggiori preoccupazioni. «Seppure opportunamente ridimensionata rispetto ai 200mila euro del testo originario, la previsione di una soglia abbastanza alta (150mila euro) entro la quale adottare una procedura molto semplificata (con la richiesta di soli tre preventivi) aumenta certamente il rischio di scelte arbitrarie, se non di fatti corruttivi» ha detto Cantone. Le altre soluzioni caldeggiate dai pentaleghisti, come il ritorno dell’appalto integrato, l’’aumento della soglia dei subappalti al 40%, la possibilità di valutare i requisiti per la qualificazione delle imprese degli ultimi 15 anni, le amplissime deroghe al codice concesse ai commissari straordinari, siano ispirate «all’idea del fare piuttosto che del fare bene». E preoccupa anche la sospensione dell’albo dei commissari di gara per un biennio, proprio quando questa novità stava per partire, che «rischia di incidere su un momento topico della procedura, facendo venir meno un presidio di trasparenza». Il decreto incide sui poteri dell’Anac perché prevede il ritorno al regolamento attuativo invece delle sue linee guida. «Non ci sentiamo di criticare questa opzione – ha aggiunto Cantone – La regolazione flessibile non è stata accolta positivamente dall’amministrazione abituata a regole rigide».

LE CRITICHE DI CANTONE sono state raccolte dai sindacati. «Condividiamo le preoccupazioni di Cantone – ha detto il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello che parla di «un’inaccettabile deregulation già vista all’opera negli ultimi anni con risultati deleteri anche sul fronte della corruzione». «Il codice degli appalti – ha aggiunto il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra (contro il quale il ministro dell’interno Salvini ha annunciato querela per dichiarazioni dal contenuto analogo a quelle di Cantone) – non può essere additato in alcun modo come la causa del blocco dei cantieri e i fatti lo dimostrano. Il governo deve attuare le parti non applicate, non creare pericolosi vuoti normativi che rischiano di alimentare mafia e corruzione».

L’ANAC SVOLGE un ruolo «prezioso» ma «la corruzione rimane purtroppo una piaga persistente nel nostro Paese» ha detto il presidente della Camera Roberto Fico (M5S). «A parole sottolineano il grande lavoro dell’Anac, ma nei fatti contribuiscono a smantellare i poteri grazie ai voti del loro partito» ha osservato Anna Ascani (Pd). Lo sblocca cantieri è «un’autostrada per la corruzione -ha aggiunto Loredana De Petris (LeU) – La sceneggiata della maggioranza si è risolta in una messa in scena e alla fine il testo è rimasto invariato. Avrebbe dovuto essere modificato in direzione opposta a quella indicata da Salvini».