Difficile immaginare un artista che ebbe in vita più successo di Canova. «Tra tutti gli uomini che ho conosciuto metto al primo posto Napoleone, Canova e Lord Byron», dice senza mezzi termini l’adorabile, ciarliero Stendhal. E secondo un condizionamento tipico dei grandi nomi, trovare nuove chiavi di lettura può risultare ostico, per ogni generazione che si cimenta. C’è voluto il genio di Hugh Honour per liberare dalle superfetazioni ottocentesche quel mito di purezza, che senza i suoi tempi diviene facile preda di appropriazioni. Bisogna soprattutto azzeccare la cornice, e non si potrebbe trovare luogo migliore, a Milano, della Gam, dove...