Cari padroni, vi siamo molto grati per la sconfinata fedeltà che ci dimostrate e di questo vi ringraziamo. Verdure cotte al vapore apposta per noi, carne di manzo o di pollo selezionata, niente grassi, niente dolci, veterinario di fiducia, toilette accurata, collari con iniziali, guinzagli in tinta con il pelo, ci trattate come figli, a volte anche meglio. È dura ammetterlo, e non vorrei fare torto ai tanti uomini che ci vogliono bene, ma bisogna riconoscere che le più maniache del nostro benessere sono le donne che a volte si sentono come la nostra mamma. «Ammore di mamma, hai fatto il primo bagnetto! Che bravo!». «Vieni dalla mamma, Luchino, Fufino, Giovannino». «Dai un bacino alla mamma».

«STAI VICINO alla mamma e non guardare quel cagnaccio cattivo». Noi non possiamo rispondere a tono perché non abbiamo l’uso della parola, accidenti, e quindi ci arrangiamo con mugolii e quegli sguardi languidi che vi piacciono tanto. Basta così poco per farle felici. Le più fedeli cani-mamme non ci lasciano mai. Se vanno al mare scelgono le Baubeach, spiagge fatte apposta per noi. Lì prendono solo cani in regola con le vaccinazioni, socializzati, tranquilli, con tessera, le femmine non devono essere in calore così non disturbano con i loro mugolii che è sempre uno strazio sentirli.

E POI ci accolgono con un kit di benvenuto che contiene una pappa biologica o vegana, un ombrellino per il sole, una ciotola per l’acqua. Se siamo adottati ci fanno uno sconto, se ci sentiamo poco bene ci sono un veterinario e il pronto soccorso, troviamo tanti amici, ci organizzano attività ricreative cinofile e nessuno ci guarda in cagnesco. Ops, volevo dire in umanesco. Le cani-mamme più sfegatate ci lasciano dormire nel lettone con loro nel posto del fidanzato e non perché lo hanno relegato sul divano, ma perché proprio non c’è. D’accordo, questo ci fa sospettare che siamo un po’ dei sostituti, ma mica è colpa nostra se tante cani-mamme sono single. Evidentemente è davvero difficile costruire una relazione con un essere umano. Tante ci vogliono bene anche se non siamo di razza, tantissime ci hanno salvato da orribili lager o dalla strada. E poi chiedono così poco. È sufficiente riempirle di feste e voilà, diventiamo il centro della loro vita anche perché, oltre a essere devoti e fedeli, noi non discutiamo, al massimo abbaiamo e quindi le cani-mamme sono esentate dalla fatica di un confronto con un loro pari, nel senso di essere parlante.

NOI CI SENTIAMO utili e fieri di colmare le loro solitudini, di essere i loro numeri uno. Certo, se ci castrassero e sterilizzassero di meno potremmo anche noi godere dei piaceri delle fasi amorose, ma ci hanno tagliuzzato così piccoli che molti di noi nemmeno sanno che cosa si sono persi e, quindi, non possiamo provare nostalgia per qualcosa che non abbiamo mai conosciuto.
Purtroppo non tutti i nostri simili sono capaci di assorbire tanto amore. Giusto l’altro giorno ho incontrato un amico che mi ha abbaiato: «Non ne posso più. Questa ha pure messo una telecamera in casa per controllare quello che faccio quando non c’è. E poi mi sbaciucchia in continuazione e non mi molla mai. Pensa che l’altro giorno mi ha portato a una mostra. Roba da gatti. Rivoglio la mia libertà. Voglio rotolarmi nel fango, abbaiare quando e a chi mi pare, voglio poter leccare tutte le briciole che trovo per terra, voglio cacciare, voglio tornare lupo. Giuro che prima o poi scappo via». Gli ho fatto gli auguri e, confesso, un po’ l’ho invidiato. Mica tutti sono capaci di rinunciare alle comodità e ai vezzi per ritrovare il canis lupus che è in noi. Bau bau.

mariangela.mianiti@gmail.com