Una frode milionaria con i soldi che in teoria sarebbero serviti per l’accoglienza degli sfollati del terremoto del 2016. La guardia di finanza di Camerino ha sequestrato beni per oltre un milione di euro (tra cui 19 lingotti d’oro) e iscritto nel registro degli indagati cinque persone, appartenenti alla stessa famiglia, soci e amministratori dell’Hotel 77 di Tolentino, in provincia di Macerata.

L’indagine «El Dorado», coordinata dal procuratore maceratese Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi ha fatto emergere che la società degli indagati, sin dai mesi immediatamente successivi al sisma, ha fornito assistenza e alloggio ai terremotati incassando dalla regione oltre un milione di euro, cifra che però sarebbe stata presa dai conti correnti tanto che, in breve, è stata dichiarata la bancarotta dell’albergo, attualmente chiuso.

Il valore dell’illecito è stato quantificato in un milione di euro, la metà della quale è stata investita comprando quasi cinque chili di oro. La metà di questi lingotti sono stati ritrovati in un nascondiglio sotto al letto di uno degli indagati, gli altri sono spariti e le fiamme gialle li stanno ancora cercando. La società, secondo i finanzieri, ha anche omesso, nel 2016 e nel 2017, di presentare le dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, per cui viene considerata come evasore totale.

L’Hotel 77, dopo le scosse del 30 ottobre 2016, si è trovato a gestire una novantina di clienti al giorno, per un servizio di pensione completa che alle casse pubbliche è costato un milione di euro. A quanto è emerso nel corso dell’indagine, però, alcuni degli ospiti non usufruivano di tutti i servizi e, dopo poco più di un anno, la società aveva dichiarato la bancarotta nonostante l’introito milionario. L’utilizzo dei fondi post sisma è al centro di svariati controlli e indagini da parte della procura di Macerata. Per quello che riguarda le frodi sul contributo per l’affitto dei terremotati, sono stati scovati 190 casi in cui questo non era dovuto, per una truffa da 1.246.000 euro in totale. Di questa cifra, fin qui, sono stati recuperati appena 400 mila euro.