Latina e Manduria non sono mai state così lontane. Mentre nella cittadina laziale si continuava a manifestare per i diritti dei braccianti, dopo l’atroce morte di Satnam Singh, in Puglia la ministra del Lavoro Marina Calderone raccontava ai selezionati invitati nella tenuta di Bruno Vespa che «il mercato del lavoro consegna una situazione positiva: un aumento del numero degli occupati, un aumento dell’occupazione a tempo indeterminato, una conversione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato».

L’evento annuale del conduttore Rai, Forum in masseria è sempre stato uno strumento di propaganda per qualsiasi governo. Un evento a immagine e somiglianza delle trasmissioni del padrone di casa che riesce, per la nota propensione dell’ex giornalista, a non mettere in difficoltà l’ospite. E grazie anche alla Comin&Partners, potentissima agenzia di comunicazione politica. Il titolo del dibattito «Le sfide del lavoro in Europa tra denatalità, intelligenza artificiale e concorrenza internazionale», sembrava già in asincrono rispetto all’attualità, anche se aderente all’ideologia di governo che spalma la crisi delle nascite su ogni contenuto.

Ad aumentare il senso di straniamento sono arrivate le parole della ministra Calderone, che ha descritto le sfide del mondo del lavoro attraverso «numeri da discutere, strategie da mettere in campo e buoni propositi da difendere, dall’illegalità all’impatto dell’intelligenza artificiale, passando per la necessità di trovare le competenze che servono», come da efficace sintesi dell’ufficio stampa del Forum.

I lavoratori e le lavoratrici nelle campagne intorno Manduria vivono in condizioni molto simili a quelle dei colleghi dell’Agro Pontino o della Piana di Gioia Tauro. Il 13 luglio di 9 anni fa l’operaia agricola Paola Clemente moriva di fatica e di sfruttamento nelle campagne di Andria. La legge del 2016 contro il caporalato è nata a seguito di questo omicidio sul lavoro.

Ma la masseria Vespa è in un’altra dimensione dove la ministra può annunciare provvedimenti contro lo sfruttamento, come la modifica del click day, dichiarando al contempo che non modificherà la legge Bossi – Fini, che rende impossibili gli ingressi regolari di lavoratori stranieri. Si vanta della “maxi ispezione” nel settore agricolo di mercoledì scorso senza nessuno che le ricordi che, come nel caso del decreto Caivano, ad esempio, è stata pensata dopo un terribile fatto di cronaca.

Ammette che c’è un’emergenza riguardo alle vittime sul lavoro ma sottolinea, «non per sottrarsi alla responsabilità» che «c’è da tantissimi anni». «Però – dichiara – quando commentiamo i numeri, bisogna guardare a come sta crescendo il mercato del lavoro e rispetto al numero degli infortuni mortali degli anni scorsi, oggi siamo ai livelli più bassi di sempre, se rapportati al numero di occupati».

L’Inail in realtà ha comunicato solo pochi giorni fa che quelli nel settore agroalimentare sono aumentati così come gli infortuni(+0.4%).

«Non so in quale mondo viva la ministra Calderone – commenta Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro – queste affermazioni rischiano di risultare inopportune perché a un anno dalla strage di Brandizzo, ad esempio, non si è fatto nulla per rimuovere le cause che l’hanno generata, sono cose troppo serie per facili trionfalismi». Anche per Avs Calderone «vive sulla luna». Quanto sostenuto ieri dalla ministra è per il senatore di Si, Tino Magni, «una cosa incredibile, contraddetta dalla realtà e una sottovalutazione grave del fenomeno».

In ultimo la ministra Calderone si dichiara «in disaccordo con chi dice che non c’è lavoro. Se in questo momento le aziende ricercano un milione e 500mila profili significa che c’è», ragiona. Se non c’è incontro tra domanda e offerta (magari di lavoro precario o malpagato) è, per il ministero del Lavoro, a causa dei Neet. La ricetta è sempre la stessa: investire nelle start up.