Allenamenti per il calcio giovanile ma solo in forma individuale e niente partite. Eppoi, una settimana per palestre e piscine per adeguarsi alle disposizioni di sicurezza. La mattina successiva alla firma del dpcm, il ministro dello sport Vincenzo Spadafora si è affidato a Facebook per provare ad allontanare le nubi da quel segmento del decreto, sullo stop allo sport di base per le discipline di contatto, che ha messo in allarme l’universo dilettanti. Per molte società sportive e associazioni c’è il rischio della chiusura, con un enorme danno allo sport di base.

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«Proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società e associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale, come le squadre di Serie A all’inizio della fase due», la spiegazione di Spadafora, che avrebbe a lungo insistito con la sezione del Governo rappresentata dal ministro della salute Speranza che spingeva per la chiusura dello sport dilettantistico. Ma è un’apertura a metà che in ogni caso impedisce a tanti ragazzi di giocare a pallone.

Molti, lo faranno in altre sedi, al parco o per strada, con il rischio di un’ulteriore impennata dei contagi. E anche se Spadafora ha annunciato altre misure di sicurezza dopo un confronto con il Cts e le Regioni, il calcio esprime i suoi dubbi: proseguono i campionati nazionali e quelli regionali, ma c’è la sospensione per i ragazzi delle giovanili. E così anche per circoli, palestre, centri sportivi, che restano in ogni caso aperti. Niente combattimenti nel karate, nel judo, nessuna partitella per le squadre di pallacanestro, pallavolo, nuoto sincronizzato in gruppo, niente tiri in acqua per la pallanuoto. Insomma, un fermo alle discipline di contatto. «Per fare un esempio – ancora Spadafora nel suo post su Facebook – la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite».

E nel microcosmo degli sport di squadra dei dilettanti ci si interroga, per esempio, sull’applicazione degli stessi principi per i giovani calciatori, che possono allenarsi senza contatto su spazi ampi, mentre sarà più complicato per i ragazzi del basket nelle palestre comunali. C’è anche quel passaggio sugli allenamenti «in forma individuale»: pratica in solitaria, oppure in gruppi ma con il distanziamento (praticamente impossibile)?

E se le polemiche sulle norme contenute nel dpcm produrranno ancora discussioni, specie tra i titolari di palestre e piscine che hanno parecchio investito in queste settimane su sanificazioni e adeguamenti anti Covid-19, arrivano altri positivi dal calcio, al Parma (e sono nove) e anche per il Torino, con quattro casi, tra cui due calciatori della prima squadra. Ma i piemontesi hanno deciso di applicare il metodo bolla, sperimentato con successo dal Napoli due settimane fa: fino a domenica solo allenamenti e nessun contatto con l’esterno per la rosa del Toro, riunita in albergo, senza tornare a casa.

E nelle prossime ore potrebbe esserci un colpo di scena anche a Napoli, dove sbarca l’Az Alkmaar, squadra olandese che sfida gli azzurri nella prima partita di Europa League, In viaggio con nove positivi. Ci sono voci sul pronto intervento delle autorità sanitaria napoletana con quarantena immediata per gli olandesi, come avvenuto per il Napoli (ieri i campani hanno depositato il ricorso per la sconfitta a tavolino con penalizzazione) a poche ore dalla partita non giocata con la Juventus e anche per l’Italia U21 con un gruppo di positivi, rimandata a casa dalle autorità islandesi.