«Io non sono un esperto nel campo dell’utopia», diceva Corrado Cagli (Ancona 1910-Roma 1976) rispondendo nel 1968 a una intervista per la rubrica televisiva «Cronaca dei partiti» interrogato sul rapporto fra intellettuali e mondo politico: per avere una risposta, diceva, sarebbe stato necessario ricorrere a Thomas Moore o al suo prediletto Erasmo da Rotterdam. Si presenta così l’artista al visitatore della nutrita rassegna Corrado Cagli Folgorazioni e mutazioni, curata da Bruno Corà con la collaborazione di Giuseppe Briguglio per la Fondazione Terzo Pilastro di Emmanuele F. Emanuele a Palazzo Cipolla a Roma (fino al 6 gennaio). È l’occasione a lungo...