Sarà puerile, ma forse quello che fa più effetto è vedere le sue impronte digitali. E le foto segnaletiche, proprio come un criminale comune. Del resto Aaron Swartz, una delle migliori menti della Rete suicidatosi lo scorso gennaio a soli 26 anni, per il governo Usa era questo: un criminale imputato di 13 capi d’accusa che gli avrebbero fatto rischiare fino a 35 anni di carcere e 1 milione di dollari di multa. Ma lui ha deciso di andarsene tre mesi prima del processo, impiccandosi nel suo appartamento. Pure, il dibattito su quell’ingranaggio kafkiano che ha progressivamente stritolato l’attivista continua...