India e Turchia, dazi trumpiani anche sugli alleati

Non solo l’avversaria Cina. La guerra commerciale trumpiana colpisce anche gli alleati: ieri il presidente Usa ha annunciato l’intenzione di porre fine allo status preferenziale (che permette l’accesso di beni esteri negli Stati uniti senza dazi) accordato a Turchia e India. New Delhi, dice Trump, perché non rispetta i requisiti di accesso reciproco al mercato; Ankara «perché ormai sufficientemente sviluppata». La misura entrerà in vigore entro 60 giorni dalla notifica al Congresso. Ankara è furiosa: nel 2018 i beni turchi (1,7 miliardi di dollari) hanno rappresentato l’8,2% del totale delle importazioni Usa.

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«Gezi colpista»: chiesto l’ergastolo per chi manifestò

La 30° Corte penale di Istanbul ha accolto la richiesta dell’ergastolo per 16 persone per le proteste di Gezi Park del 2013. Tra loro l’uomo d’affari e attivista Osman Kavala e l’ex direttore di Cumhuriyet Can Dundar. Secondo l’accusa (e la parte civile: il governo di allora, di cui Erdogan era premier), il movimento di Gezi Park fu il primo atto di un unico piano criminale per «costringere il governo alle dimissioni» e «preparare il terreno per una guerra civile o un golpe». Ovvero il tentato colpo di stato del luglio 2016. Per l’opposizione la richiesta di ergastolo serve ad Erdogan a generare paura nella società turca in vista delle elezioni amministrative di fine marzo.

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Canada, scandalo Lavalin: Trudeau perde pezzi

Prima si è dimessa la ministra della giustizia, poi è stato il turno di uno dei più stretti collaboratori di Trudeau, mentre ieri è stata la volta delle dimissioni del ministro del tesoro canadese. Lo scandalo Snc-Lavalin, un presunto giro di mazzette per accaparrarsi commesse nella Libia di Gheddafi, coperte – questa è l’accusa – dall’esecutivo Trudeau, sta mettendo a dura prova la vita politica del paese. A destare nuove preoccupazioni è stato, in particolare, l’addio della ministra della giustizia, Jody Wilson-Raybould, secondo la quale il suo spostamento a un altro ministero sarebbe stato causato dal suo rifiuto di «cedere a pressioni dell’entourage del premier per indurla ad intervenire nei procedimenti giudiziari legati alla Snc-Lavalin».

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Filippine: rivedere sistema di difesa con gli americani

Il segretario della difesa delle filippine, Lorenzana, ha dichiarato che il Trattato di mutua difesa, sottoscritto da Washington e Manila nel 1951, andrebbe rivisto perché sia veramente utile alle Filippine. Eventualità messa in dubbio, con l’attuale accordo, dal segretario.