Uccise un nero, licenziato agente
L’omicidio di Alton Sterling, afroamericano ammazzato dalla polizia a Baton Rouge in Louisiana, nel luglio 2016, aveva dato vita a grandi manifestazioni di protesta colmati poi nel movimento «Black Lives Matter», anche a causa dei tanti omicidi di afroamericani prima e dopo gli eventi in Lousiana del 2016. Ieri la polizia ha licenziato l’agente di Baton Rouge che aveva ucciso Alton Sterling. Lo ha annunciato il capo della polizia della città, Murphy Paul, segnalando che il licenziamento di Blane Salamoni è immediatamente effettivo, mentre l’altro agente coinvolto nella morte di Sterling, che aveva una pistola, sarà sospeso per tre giorni. Nessuno di loro, entrambi bianchi, sarà incriminato. Nel frattempo è stato diffuso un video che mostra l’uccisione del 22enne afroamericano Stephon Clark, il 18 marzo scorso a Sacramento, in California, nel giardino della nonna: dalle immagini emerge come il giovane sia stato freddato dalla polizia con otto colpi di cui sei alla schiena. Secondo la versione dei poliziotti, avrebbero sparato temendo che il ragazzo fosse armato, mentre invece impugnava soltanto un cellulare

Corea, Onu vara nuove sanzioni
Dopo gli incontri tra Kim Jong-un e Xi Jinping e quello tra il boss del Cio e Kim in Corea del Nord, non sembra diminuire la morsa dell’Onu contro Pyongyang. Ieri ll Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha varato all’unanimità (quindi con il voto anche della Cina) nuove sanzioni nei confronti della Corea del Nord. La misura, adottata nel pieno delle trattative per un dialogo che faccia uscire Pyonyang dall’isolamento internazionale, colpisce 21 compagnie navali e 27 imbarcazioni battenti bandiera nordcoreana accusate di aver tentato di aggirare le restrizioni al traffico di merci – tra cui petrolio e carbone – in entrata e uscita dal paese. Nel pacchetto è finito anche un uomo d’affari taiwanese, responsabile di aver coordinato le operazioni commerciali vietate.

Turchia vs Francia: «Via dalla Siria»
La Turchia di Erdogan senza vergogna: ieri il ministro della Difesa turco ha messo in guardia contro una «invasione» francese nel Nord della Siria, dopo che dei rappresentanti dei combattenti curdi ricevuti a Parigi hanno affermato che la Francia rafforzerà il suo dispositivo militare nella regione. «Se la Francia decidesse un dispiegamento militare nel Nord della Siria, sarebbe una misura illegittima, contraria al diritto internazionale», ha dichiarato ai media il ministro Nurettin Canikli. «Sarebbe una invasione», ha aggiunto.