Singapore Summit Abe va da Trump
Intensa attività diplomatica mentre si attende il summit di Singapore il 12 giugno. Il ministro degli esteri della città-stato si è recato a Pyongyang per ultimare la preparazione (mentre è stato ufficializzato l’Hotel Capella nell’isola di Sentosa come sede del «faccia a faccia» tra Kim e Trump. E mentre Xi
e Putin si incontrano in Cina in occasione dello Sco (Shanghai Cooperation organization), il premier giapponese Shinzo Abe si è recato a Washington da Trump. Un funzionario del ministero degli Esteri giapponese ha ribadito che Tokyo è a favore dello smantellamento delle armi di distruzione di massa e dei missili balistici. «La posizione del Giappone non è cambiata», ha detto. «Pensiamo che gli Stati unti naturalmente la capiscano». L’incontro tra Trump e Abe, che durerà meno di due ore, prima che entrambi partano per il vertice del G7 in Canada. Abe porterà di nuovo all’attenzione di Trump la questione dei cittadini giapponesi sequestrati da agenti nordcoreani negli anni Settanta e Ottanta e sonderà il terreno sulla questione della denuclearizzazione della penisola coreana.

B52 americani nel mar cinese
Due bombardieri strategici statunitensi B-52 hanno effettuato una nuova missione di «pattugliamento di routine» sul mar cinese meridionale secondo quanto riportato dal « The Japan Times». I due velivoli sarebbero decollati da una infrastruttura militare a Diego Garcia, nell’Oceano Indiano per effettuare un addestramento sull’area teatro – secondo gli Usa – dell’espansionismo marittimo cinese e di crescenti tensioni tra Washington e Pechino. Stando a fonti citate dall’emittente Cnn, i due bombardieri si sono spinti a soli 32 chilometri dalle Spratly, uno degli arcipelaghi che secondo gli Usa sarebbero stati militarizzati dalla Cina. Il mese scorso Pechino ha fatto atterrare bombardieri a lungo raggio presso una base aerea realizzata a Woody Island, parte dell’arcipelago delle Paracel, innescando dure proteste da parte di Washington.

Eritrea-Etiopia, pace dopo 18 anni
Ci sono voluti «solo» 18 anni: ieri l’Etiopia ha annunciato l’accettazione dell’accordo di pace siglato con l’Eritrea nel 2000, dopo due anni di guerra per la definizione dei confini e 80mila morti. La notizia arriva poche ore dopo un altro annuncio: la sospensione da parte di Addis Abeba dello stato di emergenza. Ad aprile il neo eletto premier etiope Abiy Ahmed aveva indicato nella pace con Asmara uno degli obiettivi del governo