Usa, spari sulla folla: il killer è una donna

Non si conoscono ancora i motivi che hanno spinto una donna ad aprire il fuoco, ieri, dentro un magazzino di farmaci a Harford County, 40 km da Baltimora, in Maryland. Armata di una pistola, ieri mattina la donna è entrata nel centro di smistamento di Rite Aid, dove lavorano circa mille persone, e ha aperto il fuoco: tre morti e due feriti. Anche la donna versa in gravi condizioni in ospedale, sotto stretta sorveglianza: lo sceriffo Jeffrey Gahler non ha spiegato cosa è accaduto, ma ha precisato che gli agenti non hanno sparato. Altri funzionari riportano di un tentato suicidio.

Sul posto, già pochi minuti dopo la sparatoria, è arrivato un team del Fbi, mentre la polizia avvertiva la popolazione della zona di non avvicinarsi al luogo della sparatoria. Secondo le prime dichiarazioni rilasciate dalle autorità locali, la donna potrebbe aver agito spinta da rimostranze sul lavoro, sebbene non sia chiaro se fosse impiegata nel magazzino colpito o per un’altra azienda della zona.

È inusuale, anche negli Stati uniti dove i mass shooting avvengono con frequenza impressionante a causa della facilità di procurarsi delle armi, che sia una donna ad aprire il fuoco sulla folla, in modo indiscriminato. Non solo: quella alla Rite Aid è stata solo una delle tre sparatorie che si sono verificate ieri negli Usa: tre feriti in Wisconsin e quattro in Pennsylvania.

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Uganda, la pop star ribelle è tornata

È tornato ieri dagli Usa, dove era andato per curarsi, il deputato di opposizione e pop star ugandese Bobi Wine. La polizia lo ha scortato a casa, smentendo le voci di un suo arresto. Ad accoglierlo una folla di sostenitori. Un mese fa il suo pestaggio da parte di alcuni soldati aveva scatenato proteste di massa. È ritenuto uno dei potenziali sfidanti del presidente Museveni nel 2021.

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Tanzania, si rovescia nave: 300 dispersi

Sono centinaia i dispersi dopo che una nave si è rovesciata sul Lago Vittoria, in Tanzania. Delle oltre 400 persone a bordo, ne sono state recuperate vive solo 102, cinque le vittime già accertate. Il governo fa sapere che il traghetto MV Nyerere era sovraccarico, come spesso accade sul lago: nel 1996 un identico incidente provocò la morte di oltre 800 persone.