Mueller a rischio? Polizia Usa pronta alle «sommosse»

La polizia di Pittsburgh ha ordinato ai propri agenti di tenere pronti i dispositivi antisommossa in previsione delle proteste che potrebbero nascere nel caso Trump passasse ai fatti e licenziasse il procuratore speciale Robert Mueller che investiga sul Russiagate. Nel memorandum interno della polizia, divulgato dai media locali e poi nazionali, il capo della polizia Victor Joseph afferma che «c’è la convinzione che Mueller possa essere licenziato e se ciò accadesse sono già previste proteste su larga scala» entro 24 ore. Sulla base di queste informazioni, «a partire dal 19 aprile tutti gli investigatori dei Crimini Maggiori sono tenuti ad avere pronta l’attrezzatura antisommossa fino a nuovo avviso».

Le voci sul licenziamento di Mueller sono cresciute dopo che l’Fbi ha fatto irruzione nella casa, nell’ufficio e nella stanza d’albergo dell’avvocato personale di Trump, Michael Cohen, la scorsa settimana. Gli attivisti del gruppo «Nobody is Above the Law» hanno dichiarato: «A Pittsburgh ci stiamo preparando per rispondere rapidamente e con forza a un chiaro ostacolo alla giustizia, ma raduni di emergenza simultanei sono già previsti a livello nazionale». (marina catucci)

***
Turchia, altri due deputati dell’Hdp privati del seggio

Ventiquattro ore dopo l’annuncio di elezioni anticipate in Turchia (il 24 giugno si terranno sia le parlamentari che le presidenziali), due deputati del partito di opposizione di sinistra pro-curdo Hdp sono stati privati dello status parlamentare. Si riduce così ulteriormente la presenza del partito tra gli scranni parlamentari: con nove deputati in prigione dal 4 novembre 2016, gli iniziali 59 si sono ridotti a 48. Ieri lo status è stato ritirato (secondo una legge voluta dal presidente Erdogan nel maggio 2016 che cancella l’immunità parlamentare) a Osman Baydemir, ex portavoce accusato di insulti alla polizia, e a Selma Irnak, condannata con l’accusa di essere membro di un gruppo terroristico e arrestata.

***
Parigi: il generale libico Haftar è ricoverato da noi

Mercoledì il ministro degli Esteri francese Le Drian ha fatto sapere che il generale «ribelle» libico, Khalifa Haftar, capo dell’esercito della Cirenaica dato per morto una settimana fa, è vivo. Sarebbe ricoverato in un ospedale parigino e le sue condizioni sarebbero in miglioramento, dopo essere stato colpito (si dice, sebbene il suo portavoce lo neghi) da un ictus. Diversa la versione di una fonte diplomatica europea: Haftar ha subito danni irreversibili al cervello.