Una commissione indipendente sugli «errori» Usa in Afghanistan

Con una larga maggioranza bipartisan di 89 voti favorevoli, il Senato Usa ha approvato l’annuale finanziamento al settore della Difesa – per cui vengono stanziati 768 miliardi di dollari – che prevede però una riforma dell’esercito e del suo sistema giudiziario. Viene anche istituita una commissione indipendente per analizzare gli errori e l’eredità dei 20 anni di guerra in Afghanistan. A formare la commissione saranno 16 membri scelti in egual misura da deputati repubblicani e dem, e tra i quali non potranno essere inclusi rappresentanti del Congresso e ufficiali della Difesa che hanno ricoperto questi ruoli a partire dal 2001, anno dell’inizio della guerra.
I fondi vengono poi stanziati per l’analisi delle «minacce emergenti», e in particolare quella che per i deputati Usa è rappresentata dalla Cina, sulla quale si impegna il Pentagono a comunicare al Congresso una «imponente strategia» per contrastarla. Nonostante l’approvazione bipartisan, la riforma ha suscitato molte polemiche per non aver incluso un’abrograzione della legge del 2002 con cui è stato autorizzato l’intervento in Iraq, e per aver annacquato l’intento di ridurre il potere della giustizia militare nella valutazione di alcuni crimini. Viene però introdotto l’obbligo di istituire una procura indipendente incaricata di portare alla corte marziale le accuse di omicidio, rapimento, pornografia infantile e molestia sessuale – che per la prima volta viene individuato come un reato punibile dalla giustizia militare.

I deputati dem: gli Usa devono sanzionare Nso

Diciotto deputati democratici Usa, in una lettera rivolta al Dipartimento di Stato e quello del Tesoro, hanno chiesto che gli Usa sanzionino la Nso – compagnia israeliana che produce lo spyware Pegasus – e altre tre aziende (l’emiratina DarkMatters e le europee Nexa Technologies and Trovicor ) ritenute responsabili di facilitare i governi autoritari nella violazione dei diritti umani – motivo per il quale sarebbe possibile applicare a queste compagnie le sanzioni previste dal Global Magnitsky Act: congelamento dei conti bancari e divieto di ingresso negli Usa. La lettera fa anche riferimento a un articolo di Reuters in cui si rivela che Pegasus è stato utilizzato anche contro dei dipendenti del Dipartimento di Stato in Uganda. «Questi mercenari della sorveglianza danno illimitati poteri di spionaggio a dei tiranni» ha detto a Reuters il presidente del comitato sulla finanza al Senato Ron Wyden, fra i firmatari della lettera.

Cina-Russia, «il multilateralismo siamo noi»

Vertice virtuale ieri tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader cinese Xi Jinping (foto Ap), per il quale Russia e Cina sono «pilastri del vero multilateralismo e della tutela internazionale di equità e giustizia». Mosca – ha aggiunto – «ha sostenuto fermamente la difesa degli interessi fondamentali cinesi» e merita gratitudine, In forma di partenariato «duraturo e di qualità» (interscambi già «oltre la soglia dei 100 miliardi nel 2021»). Putin da parte sua ha auspicato un incontro a Pechino a febbraio, in occasione delle Olimpiadi invernali boicottate diplomaticamente dagli Usa.

Denunciò abusi sui migranti: tre anni di carcere in Qatar

Confermata la condanna in Qatar per Abdullah Ibhais, giordano, ex membro del comitato organizzatore dei Mondiali di Calcio del 2022. L’accusa formale è di corruzione. La vera colpa: aver denunciato le condizioni di vita e di lavoro dei migranti nei cantieri qatarioti. È stata ridotta solo la pena: da 5 a 3 anni di carcere. Ibhais era stato arrestato la prima volta nel novembre 2019 e condannato nell’aprile di quest’anno. Rilasciato in attesa dell’appello, era stato detenuto di nuovo il 15 novembre. Da allora è in sciopero della fame. A febbraio un’inchiesta del Guardian aveva rivelato la morte di 6.750 migranti in Qatar dal 2011 al 2020, una media di due al giorno.