Perù, Boularte e tre ministri indagati per «genocidio»

La procura generale del Perù ha aperto indagini preliminari nei confronti della presidente, Dina Boluarte, e di altri tre ministri per «genocidio, omicidio e lesioni gravi». Al centro dell’inchiesta la morte di almeno 46 persone negli scontri tra forze di sicurezza e sostenitori dell’ex presidente Pedro Castillo. Nel fascicolo sono iscritti tra l’altro anche il primo ministro Alberto Otarola, il ministro dell’Interno Victor Rojas e quello della Difesa, Jorge Chavez. Le autorità hanno certificato la morte di 18 manifestanti tra mercoledì e giovedì (l’ultimo ieri a Cuzco, dove si registrano anche 34 feriti), che si aggiungono agli altri 28 uccisi a dicembre.

Lula: «Qualcuno ha aperto le porte del Planalto»

Mentre i dem Usa chiedono di revocare il visto diplomatico che consente a Bolsonaro di stare in Florida, la procura federale del Brasile vuole indagare i deputati André Fernandes e Silvia Waiapi del Partito liberale e Clarissa Tercio del Partito progressista per aver aizzato via social l’invasione dei palazzi istituzionali domenica scorsa. Di cui ieri mattina in un incontro stampa è tornato a parlare il presidente Lula, accusando di «connivenza con i terroristi molti esponenti della Polizia militare e delle Forze armate». Lula si è detto convinto che «il Palazzo del Planalto era pieno di bolsonaristi e di militari» e che qualcuno abbia «aperto la porta per far entrare le persone». Da qui la necessità di «correggere questa anomalia», rimettendo al loro posto «i funzionari di carriera e dipendenti pubblici, meglio se civili, che erano stati rimossi». La giustizia federale intanto ha congelato i beni di 52 persone e di sette aziende che sono sospettate di aver finanziato l’invasione violenta di Brasilia.

Documenti classificati nel garage di Biden

Una serie di documenti classificati del governo Usa è stata ritrovata nel garage della casa delle vacanze di Joe Biden, in Delaware. La scoperta, fatta dal team legale del presidente, segue quella di altri documenti (ritrovati al Penn Biden Center di Washington) che avrebbero dovuto essere consegnati agli Archivi nazionali alla fine della presidenza Obama, quando Biden era il suo vice. Il procuratore generale Merrick Garland ha incaricato ieri un consigliere speciale – come nel caso dei file trafugati da Trump – per indagare sul caso: Robert K. Hur, un procuratore nominato dall’ex presidente. Dalla Casa bianca, Biden ha affermato di stare «cooperando pienamente» con l’indagine.