Allarme Onu: paesi inadempienti, il clima collasserà

«Un catastrofico collasso climatico». È così che ieri l’agenzia dell’Onu per il clima (Unfcc) ha definito lo scenario che attende il pianeta se entro la fine del secolo la temperatura globale aumenterà di 2,5° C. È questa la prospettiva alla luce degli scarsi risultati raggiunti dai tagli del tasso delle emissioni di gas serra decisi da 193 paesi con la firma dell’Accordo di Parigi nel 2015. O meglio: sette anni fa si era posto l’obiettivo di una crescita non superiore ai due gradi. Ma i piani di azione approvati finora dai singoli governi rendono quella meta irraggiungibile. Un limite a cui se ne aggiunge un altro: dei 193 paesi firmatari, solo 26 hanno previsto misure di contenimento del cambiamento climatico: «I governi nazionali devono fissare nuovi obiettivi ora e attuarli nei prossimi otto anni», l’appello dell’Onu.

***

700 milioni sauditi a 144 università degli Stati uniti

Come molte altre istituzioni, anche le università statunitensi hanno continuato a incassare soldi dall’Arabia saudita dopo l’omicidio di Jamal Khashoggi. Lo rivela un report di Responsible Statecraft, che ha analizzato i dati pubblici del dipartimento dell’Educazione. La cifra complessiva versata dal Regno (dall’omicidio del giornalista) a 144 università Usa è di 440 milioni di dollari, e non tiene conto dei fondi ancora non ricevuti, con cui la somma arriva a 700 milioni. L’istituto più finanziato – con oltre 23 milioni di dollari – è la University of Toledo, in Ohio. E terzo in classifica appare il prestigioso Mit: il Massachusetts Institute of Technology (17 milioni).

***

Erdogan ordina, la procura esegue: arrestata Fincancı

È stata arrestata ieri nella sua casa di Istanbul Sebnem Korur Fincancı, presidente della più grande associazione turca per i diritti umani, la Tihv, e nota anche per il ruolo svolto nella stesura del Protocollo di Istanbul (dal 1999 assunto dall’Onu come manuale per la documentazione dei metodi di tortura e di altri trattamenti crudeli e degradanti). Pochi giorni fa la procura di Ankara aveva aperto un’inchiesta per «propaganda a favore di organizzazione terroristica» dopo la richiesta mossa da Fincancı di un’indagine indipendente sulle accuse di uso da parte della Turchia di armi chimiche nel nord dell’Iraq, contro le postazioni del Pkk. Immediata era stata la reazione del presidente turco Erdogan: aveva chiesto che venissero prese misure contro l’attivista. Fincancı era stata già arrestata nel 2016 per la partecipazione alla campagna a favore del quotidiano Özgür Gündem, chiuso dalle autorità turche.