Strage di poliziotti in Messico firmata dal «cartello»

Erano impegnati ad eseguire un mandato della giustizia, nel municipio di Aguililla, quando sono finiti in un’imboscata. Sono almeno 14 gli agenti uccisi, fanno sapere le autorità dello stato Michoacan, adagiato sulla costa meridionale del Pacifico, particolarmente colpito dalla violenza legata al narcotraffico. L’attentato è stato rivendicato dal «Cartel Jalisco Nueva Generacion», una delle organizzazioni più attive sul territorio. La violenza continua a arappresentare il problema più sentito dai messicani: i dati ufficiali dicono che nei primi sette mesi dell’anno si sono contati 20.135 omicidi in tutto il territorio nazionale, una media di 95,8 casi al giorno. Più che nello stesso periodo del 2018, anno record, quando le morti violente sono state 19,335.

Elezioni generali in Mozambico, Nyusi cerca il bis

Seggi aperti oggi in Mozambico per le elezioni presidenziali, legislative e provinciali, le seste dall’introduzione del multipartitismo nel 1994 e le prime dall’entrata in vigore della nuova governance che prevede il decentramento dei principali poteri politici e che potrebbe insidiare il dominio incontrastato del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), al potere dal 1975. 26 partiti si contenderanno i seggi dell’Assemblea legislativa e di quelle provinciali. L’ex Resistenza nazionale mozambicana (Renamo) si gioca le sue chance nella regione centrale di Sofala, sua tradizionale roccaforte. Il presidente Filipe Nyusi, in carica dal 2015, dovrà invece vedersela con tre sfidanti: Ossufo Momade leader della Renamo, Daviz Simango, sindaco di Beira e leader del Movimento democratico del Mozambico (Mdm); Mario Albino, candidato del Movimento unito per la salvezza integrale (Amusi).

In Algeria la legge sugli idrocarburi provoca proteste

Migliaia di algerini sono scesi domenica in piazza per protestare contro la legge sugli idrocarburi, volta a stimolare gli investimenti nel settore. Secondo i manifestanti, il governo provvisorio non avrebbe avuto l’autorità di approvare il disegno di legge. «Traditori, avete venduto il paese», «la legge sugli idrocarburi è spazzatura», «la gente rifiuta questa legge», hanno cantato i dimostranti, riuniti non lontano dalla camera bassa del Parlamento, i cui accessi sono stati bloccati dai furgoni della polizia e dalla polizia in assetto antisommossa. Secondo Jeune Afrique, l’Algeria produce circa 1,2 milioni di barili al giorno. Gli idrocarburi rappresentano oltre il 95% delle sue entrate esterne e contribuiscono per il 60% al bilancio dello Stato.