Attacchi jihadisti in Mali: 25 soldati uccisi, 60 dispersi

Cresce di intensità il conflitto che insanguina il centro e il nord del Mali, con sconfinamenti sempre più frequentiin Burkina Faso. Lunedì l’esercito maliano avrebbe subito pesanti perdite in un duplice attacco condotto da miliziani jihadisti contro le sue basi presso Mondoro. Il bilancio diffuso ieri dal governo parlava di almeno 25 militari uccisi e 60 dispersi, oltre che della perdita di armi e materiali. Nella battaglia sarebbero morti anche 15 assalitori. Per dare la caccia ai jihadisti un’operazione “su vasta scala” è stata lanciata dagli eserciti di Mali e Burkina, con il sostegno della missione francese Barkhane.

 

In piazza contro il governo, violenti scontri in Iraq

Almeno cinque persone sono rimaste uccise martedì durante gli scontri con la polizia irachena, che avrebbe aperto il fuoco sulla folla in piazza Tahrir a Baghdad. I manifestanti protestavano contro la corruzione della classe politica e l’alto tasso di disoccupazione. Secondo al Arabiya, che cita fonti mediche, i feriti sarebbero almeno 300. Nel frattempo Il primo ministro Adel Abdul-Mahdi ha ordinato «l’apertura immediata di una indagine» per conoscere i motivi degli incidenti.

 

La Tunisia verso il voto, ma Karoui resta in carcere

Nabil Karoui resta in carcere. Lo ha deciso la Corte d’appello di Tunisi che martedì ha rigettato la richiesta di liberazione per il magnate tunisino, giunto secondo al primo turno delle elezioni presidenziali. «Non mi è stata data la possibilità di comunicare il mio programma e mi è stato impedito di farlo con un’ordinanza del tribunale, i cui tempi erano sospetti. Significa semplicemente imbavagliarmi e proibirmi di interagire con gli elettori», ha detto Karoui, che il prossimo 13 ottobre sfiderà Kais Saied per la poltrona presidenziale (domenica prossima invece urne aperte per le legislative). Era stato arrestato il 23 agosto con l’accusa di riciclaggio di denaro ed evasione fiscale.

 

Somalia, gli Usa uccidono civili e non terroristi

Il comunicato di Us Africom lo scorso marzo parlava di tre «terroristi di al-Shabaab» uccisi in un attacco aereo statunitense. In realtà si trattava di contadini, e le autorità militari Usa non si sono neanche degnate di avvisare i famigliari di uno di loro (I tre avevano in tutto 19 figli) dopo che a maggio era emersa la verità. Lo rivelano i risultati di un’indagine di Amnesty International resi pubblici ieri.