Ucciso il leader di al Qaeda in Kashmir, scoppia la protesta

L’esercito indiano ha ucciso uno dei più importanti leader qaedisti del Kashmir, Zakir Musa. Costretto dalle forze armate indiane a nascondersi in un palazzo di tre piani per tutta la notte tra giovedì e ieri, è stato ucciso all’alba. La morte del capo di Ansar Ghazwat-ul-Hind, prima cellula di al Qaeda nella regione, ha fatto scoppiare subito la protesta: almeno 10mila persone hanno preso parte ai funerali e manifestanti si sono scontrati con la polizia, mentre veniva dichiarato il coprifuoco in tutta la regione, le scuole venivano chiuse e internet sospeso. Musa, giovanissimo (aveva solo 25 anni) era considerato uno degli esponenti della nuova generazione di miliziani, molto più avvezzi a frequentare (e usare a fini di reclutamento) i social.

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Egitto, libertà vicina per il giornalista in cella da 880 giorni

Dopo 880 giorni di prigione, senza mai arrivare a processo né ad accuse ufficiali, una corte egiziana ha ordinato il rilascio del giornalista di al-Jazeera Mahmoud Hussein. La decisione era stata presa già martedì, ma è stata ribadita giovedì da una seconda sentenza dopo il rigetto del ricorso della procura. Dovrebbe essere rilasciato a giorni.

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Alta corte kenyota: l’omosessualità rimane fuorilegge

Nessuna svolta in Kenya: l’attesa sentenza della Corte suprema sulla petizione, presentata tre anni fa dai gruppi Lgbtqi, è arrivata e ha lasciato tutto com’è. L’omosessualità rimane reato, secondo quanto previsto dal codice penale di epoca coloniale. E rimane la pena: 14 anni di prigione. Per la Corte, la legge non è discriminatoria.

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Turchia, il sindaco comunista ridà a Dersim il suo nome

I nazionalisti turchi sono furiosi. Il sindaco comunista di Tunceli, Fatih Macoglu, ha cambiato (anzi, ri-cambiato) il nome della città in Dersim, il nome curdo originario che Ataturk modificò nel 1935 come parte della campagna di «turchizzazione» del sud-est curdo. Nella repressione delle rivolte dell’epoca furono uccise circa 40mila persone.