Israele, condanna per il ministro-spia
Quasi vent’anni fa finì in carcere per traffico di droga, ora torna dietro le sbarre per spionaggio a favore dell’Iran. L’ex ministro israeliano Gonen Segev continua a fare clamore. Il servizio di sicurezza interno, Shin Bet, ha rivelato ieri che l’ex dirigente del partito Tzomet, residente in Africa dal 2006, estradato dalla Guinea Equatoriale, il 15 giugno è stato incriminato da un tribunale di Gerusalemme con l’accusa di spionaggio e altri reati. Segev sarebbe stato in contatto dal 2012 con agenti dell’intelligence iraniana a cui avrebbe fornito informazioni sul settore energetico israeliano, su siti militari e di sicurezza, edifici pubblici e funzionari del corpo diplomatico e dei servizi segreti. Rischia una condanna a molti anni di carcere.

Palestina, Jarrar resta in carcere
Resta in carcere la nota parlamentare palestinese, Khalida Jarrar. I giudici militari israeliani domenica hanno esteso di altri quattro mesi la sua detenzione «amministrativa», ossia la prigione senza processo e accuse formali. Arrestata un anno fa, la sua detenzione era già stata prorogata a dicembre. Secondo l’esercito israeliano, Jarrar, dirigente del Pflp, la formazione più importante della sinistra palestinese, rappresenterebbe ancora un «rischio». A oggi però non ha fornito alcuna prova di «reati» da lei commessi. Jarrar era stata arrestata e detenuta già nell’aprile 2015 per aver rifiutato l’ordine di una corte militare di trasferirsi da Ramallah a Gerico per un anno e mezzo. Fu poi condannata a 15 mesi. I palestinesi ritengono che l’accanimento contro Jarrar sarebbe dovuto al suo impegno per incriminazione di Israele davanti alla Corte penale internazionale.

Terremoto a Osaka 4 morti, 300 feriti
Il bilancio è di quattro morti e oltre 300 feriti, dopo il terremoto di magnitudo 6.1 che ha colpito all’ora di punta – le 8 del mattino – la seconda area metropolitana più popolosa del Giappone, che include le città di Osaka, Kyoto e Hyogo. Secondo gli esperti si è trattato del sisma più forte registrato nel sud-ovest del Giappone dal Terremoto di Kobe del 1995, quando a morire furono oltre 6.400 persone. Nel comune di Takatsuki, vicino a Osaka, una bambina di 9 anni che si stava recando a scuola è morta dopo essere stata sorpresa dalla frana di un muro perimetrale di una piscina; altri tre uomini ultra ottantenni hanno trovato la morte in incidenti analoghi, il cedimento delle pareti e la mensola di una libreria. L’intensità della scossa, secondo i sismologi, è stata più alta del previsto per via dell’epicentro ad appena 13 chilometri di profondità a nord della città.