Usa: mille vittime civili in Iraq/Siria. Ma sono 8mila

Ieri la coalizione a guida statunitense, che dal 2014 bombarda Siria e Iraq nella guerra allo Stato islamico, ha ammesso di aver ucciso «non intenzionalmente» almeno 1.302 civili tra l’agosto 2014 e l’aprile 2019, in 34.502 raid aerei. Molto diversi i numeri forniti dall’ong di monitoraggio Airwars: sarebbero un minimo di 7.973 i civili uccisi e un massimo di 12.805 nello stesso periodo. «Un’inchiesta esauriente di Amnesty in collaborazione con Airwars, lanciata lo scorso mese, ha rivelato che oltre 1.600 civili sono stati uccisi solo nell’offensiva di Raqqa del 2017», ha scritto in una nota Amnesty.

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Rientra la salma di Orso, omaggio di curdi e italiani

La salma di Lorenzo Orsetti è rientrata ieri in Italia dalla Siria, dove Orso è stato ucciso mentre combatteva al fianco delle Ypg curde. Ad accogliere il suo corpo a Fiumicino tanti italiani e curdi, con le bandiere dell’unità di difesa curda e la foto del giovane. Presente anche il presidente dell’VIII Municipio di Roma, Amedeo Giaccheri, ma nessun membro del governo italiano. Secondo quanto dichiarato all’inizio di maggio dal sindaco di Firenze Nardella, sarà seppellito nel cimitero delle Porte Sante di San Miniato al Monte, dove riposano partigiani della Resistenza.

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In Sudan chiusa al-Jazeera e uccisi tre manifestanti

Non cala la tensione in Sudan: il negoziato tra Consiglio militare di transizione (Tmc) e Alleanza per la libertà non avanza e l’esercito – denunciano le opposizioni – sta tentando di disperdere il presidio che ormai da due mesi non lascia le strade di fronte alla sede delle forze armate a Khartoum. Tre persone sono state uccise nei giorni scorsi (tra loro una donna incinta) e le autorità militari hanno chiuso gli uffici di al-Jazeera e ritirato i visti di lavoro ai dipendenti stranieri dell’emittente qatariota, colpevole di aver mandato in onda le immagini di proteste contro il Tmc e lo sciopero generale che nei giorni scorsi ha raggiunto «un’adesione – dice l’Alleanza – del 90%».

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Onu: Assange ha subito torture psicologiche

Secondo Nils Melzer, esperto di tortura per l’Onu, Julian Assange ha subito «una prolungata esposizione a torture psicologiche». Ha poi accusato «diversi paesi democratici di sforzi congiunti per piegarlo» e chiesto alla Gran Bretagna di non estradarlo perché in un processo i suoi diritti sarebbero violati. Sul fondatore di Wikileaks pesano due richieste di estradizione da Svezia e Usa.