L’Egitto insiste: carcere per Amal

A pochi giorni dal suo rilascio in libertà condizionata, una corte d’appello del Cairo ha confermato la condanna a due anni di prigione per Amal Fathy, attivista egiziana e moglie del fondatore dell’ong Ecrf e consulente della famiglia Regeni, Mohammed Lofty. I reati di cui è accusata vanno dalla diffusione di notizie false all’incitamento al rovesciamento del regime.

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Israele, i laburisti mollano Livni in tv

A quattro mesi dal voto anticipato, la principale coalizione di opposizione in Israele, la Zionist Union, si è spaccata in diretta tv: il leader del partito laburista, Avi Gabay, ha annunciato la rottura a un’ignara Tzipi Livni (partito Hatnua) accanto a lui in conferenza stampa. I laburisti contano oggi 19 seggi, Hatnua 4. Ma i sondaggi li danno in caduta libera: tra i 7 e i 10 seggi.

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La Ue agli Emirati: rilasciate Mansoor

Lunedì la Corte suprema federale degli Emirati arabi ha confermato la condanna a 10 anni di prigione e il pagamento di una multa di 270mila dollari per l’attivista per i diritti umani e poeta Ahmed Mansoor, accusato di diffusione di notizie false via web. Ieri è arrivata la reazione della Ue che ha chiesto alle autorità emiratine di riconsiderare la sentenza e rilasciarlo.

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Bashir promette inchieste e soldi

Le proteste in Sudan non si spengono e il presidente Omar al-Bashir tenta con le promesse: ieri ha ordinato la creazione di una commissione di inchiesta sull’uccisione di manifestanti (almeno 19 in due settimane secondo il governo, 37 secondo Amnesty). E domenica scorsa, nel discorso di fine anno commemorativo dei 63 anni di indipendenza del Sudan, ha promesso che il bilancio del 2019 appena approvato dal parlamento condurrà verso un nuovo sviluppo economico. Allevierà, ha detto, «la sofferenza della popolazione mantenendo i sussidi su certi beni e aumentando i salari», anche grazie ad accordi bilaterali con Cina, Russia e paesi del Golfo. Intanto, però, fuori dal palazzo presidenziale a Khartoum in migliaia hanno marciato per chiedere le sue dimissioni, una folla dispersa dalla polizia con lacrimogeni e proiettili.