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Non sono piaciute al direttore James Bradburne le polemiche sulle sfilate di moda dentro le sale della Pinacoteca di Brera, a Milano, in concomitanza allo stato di salute precario delle opere lì custodite.

A FARE DA «SCENOGRAFIA» ai modelli in passerella, nelle sale accanto c’erano molti quadri coperti da velinature, fasciati: uno sbalzo inaspettato dell’umidità, dovuta alla situazione climatica eccezionale esterna, ha portato con sé pericolosi sollevamenti della pellicola pittorica in diversi capolavori. Nei giorni scorsi,  due dipinti su tavola, come il Cristo alla colonna di Bramante e Storie della vita di San Girolamo di Lazzaro Bastiani hanno dovuto lasciare la parete e ora sono in cura presso il laboratorio di restauro (il pubblico può seguire i lavori, condividendo le informazioni con i tecnici). «Le veline resteranno sulle opere il tempo necessario, ossia quando si saranno stabilizzati gli idonei valori termoigrometrici e le tavole si saranno riassestate e sarà possibile procedere col fissaggio dei sollevamenti», ha dichiarato lo staff della Pinacoteca, mentre il direttore assicurava tutti sul lavoro svolto tempestivamente e a tutto campo, «una completa ricognizione delle opere sia esposte sia conservate in deposito». Poi, però, ad aprire le porte di stanze già piuttosto malconce è arrivata la moda, ieri sera: in un equilibrio delicatissimo, che andava riassestandosi sui valori normali, era così improrogabile dare corso all’evento? Non si poteva rimandare o negare l’accesso?

MA PER BRADBURNE, l’emergenza era già rientrata e l’impianto di climatizzazione non presentava alcun danno ed era tornato a regime. E più in dettaglio: «In merito all’evento Trussardi del 16 gennaio, si precisa che la performance si è svolta nelle sale 28-29-30-31-32 dove, contrariamente a quanto scritto dagli organi di stampa già informati, non è presente nessuna opera su tavola e, dunque, nessuna di quelle velinate. Per maggiore sicurezza, abbiamo fatto compartimentare la sala di Raffaello (24) con una porta sigillata nonostante la distanza di questa dalla sala 28, in cui si svolgeva la performance».

LA NOTIZIA VERA è però che «sui dipinti della Pinacoteca di Brera – una quarantina dei quali nei giorni scorsi sono stati ‘velinati’ – al momento non è stata riscontrata alcuna perdita di colore». La maggior parte dei quadri interessati sono rimasti al loro posto, dato che «non vi è alcuna intenzione di nascondere lo stato conservativo delle opere».