Alla fine l’accordo sulla regolarizzazione dei migranti che verranno impiegati nei campi, come chiedeva la ministra Bellanova, ma anche di badanti e colf e anche italiani e italiane, come chiedeva il ministro Provenzano, arriva. Per buona parte della giornata di ieri i funzionari degli uffici legislativi dei ministeri dell’interno, dell’agricoltura, del Sud e del lavoro hanno limato il testo dell’intesa che verrà inserita – ad ora è una certezza – nel decreto maggio che sarà licenziato dal prossimo consiglio dei ministri, sabato o forse nei giorni successivi. Anche l’inserimento nel decretone è il risultato delle pressioni del Pd. Rimandare l’intesa a un provvedimento autonomo e successivo rischierebbe di trascinare troppo a lungo le polemiche, e soprattutto di non far arrivare le norme nei tempi utili per la raccolta nei campi.

NEL MERITO le «misure straordinarie per favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolari» prevedono due canali di regolarizzazione. Il primo, quello più tradizionale, è la richiesta del datore di lavoro, attivando un contratto e versando un contributo allo Stato. Allo straniero sarà accordato un permesso di soggiorno valido per la durata del contratto, rinnovabile in caso di nuovi rapporti di lavoro. Il secondo canale è quello degli stagionali che hanno perso il lavoro o a cui è scaduto il contratto: potranno avere un permesso temporaneo per ricerca lavoro. L’emersione riguarderà i lavoratori che si trovano in Italia dall’8 marzo, per richiesta dei 5 stelle che su questo stanno dando ancora battaglia. La realtà è che sono atterriti dalla parola «sanatoria» che la destra già agita con grande scandalo (ma delle ultime tre che sono state fatte in Italia una porta la firma del ministro Maroni che nel 2002 sanò la posizione di 200mila stranieri). «Il governo sta approntando una apposita misura per i lavoratori stagionali. Riguarda i lavoratori stagionali e non l’insieme dei cittadini irregolari», ha scritto ieri il Blog delle Stelle. Il Pd, Leu e Italia viva chiedevano che i permessi durassero sei mesi, con possibilità di rinnovo. La ministra pentastellata Catalfo, che deve tenere conto delle pressioni di una parte dei suoi, ha messo sul piatto un mese. Alla fine la mediazione della ministra degli interni Lamorgese sarà tre mesi. Interesserà una platea stimata intorno alle 300mila persone. Ma non si può sapere quanti datori decideranno di investire nella legalità. Esclusi gli espulsi per motivi di ordine pubblico e sicurezza di Stato, reati collegati al terrorismo o commercio di sostanza nocive.

CHE L’ACCORDO FRA I QUATTRO ministri fosse fatto era già chiaro al tavolo di mercoledì, quando la ministra del lavoro ha dato il via libera, al netto della durata dei contratti. Ma le ventilate dimissioni della ministra Bellanova avevano provocato l’irrigidimento di Vito Crimi, reggente 5s. Ieri il silenzio di una parte del «movimento» dava la misura dell’amarezza del boccone per l’ex alleato di Salvini.

ORA IL SÌ DEFINITIVO è affidato a un tavolo politico fra Conte e i capidelegazione della maggioranza. O direttamente al consiglio dei ministri. Che le cose si stessero mettendo bene lo ha certificato ieri pomeriggio il capogruppo Iv Rosato, all’uscita dall’incontro con il presidente Conte a Palazzo Chigi. «Sui migranti sta maturando un orientamento positivo», ha detto, annunciando che sul «tavolo c’è il provvedimento» e non più le dimissioni di Bellanova. Ammesso che ci fossero mai state davvero. Prudente il ministro Provenzano, che cerca di sminare il campo dalle risse fra M5s e Iv: «Non è una questione di bandierine ma di civiltà e bisogna fare di tutto per portare il provvedimento nel dl maggio, arrivando ad una sintesi».

LA DESTRA PREPARA la sarabanda. La Lega parla di «schiaffo agli italiani e agli stranieri onesti» e chiede a gran voce i voucher (anche Iv). Ma poi Salvini, nella furia declamatoria,pasticcia e spiega che sarebbe disponibile solo a «allungare il permesso a coloro che hanno un contratto scaduto». Ma la norma c’è già, replica Leu che rivendica di averla inserita nel Dl Cura. E che ora mette in guardia da un «accordo al ribasso». Ma sarà già un miracolo se i 5 stelle riusciranno a non spaccarsi anche su questo.

DELUSE LE ASSOCIAZIONI come l’Arci e i promotori della campagna Ero Straniero, che chiedevano un permesso temporaneo con una durata più lunga e senza condizioni.