«Orrore. Non c’è altro termine per descrivere quanto sta accadendo in quel che resta del campo profughi di Lipa». Così Vanja Stokic, caporedattrice del portale di informazione di Banja Luka Etrafika, al terzo viaggio nella tendopoli andata a fuoco mercoledì scorso. Il campo, in funzione dallo scorso aprile, ospitava circa 1400 migranti in transito in questo angolo della Bosnia nord-occidentale prima di raggiungere quell’agognata Europa che li respinge a suon di manganellate. Sigillate le frontiere esterne, i profughi restano per mesi e anni bloccati nel limbo bosniaco e da qui tentano il disperato passaggio per la Croazia, il «game», come...