La lotta paga. Questo potrebbe essere il titolo del primo capitolo dello scontro andato in scena in Piemonte in merito ai tagli alle borse di studio. Una settimana fa il capogruppo di Liberi Uguali Verdi a Palazzo Lascaris, Marco Grimaldi, aveva scoperto che con una delibera regionale la maggioranza di centrodestra aveva tagliato del 50% i fondi destinati a coprire le borse di studio per gli universitari piemontesi. Il governatore Alberto Cirio, di Forza Italia, si era affrettato a dichiarare che tale taglio era solo una diversa ripartizione delle risorse tra la Regione e l’Ente per il diritto allo studio (Edisu): il restante 50% (circa 13 milioni di euro) sarebbe stato coperto dall’avanzo di amministrazione proprio di Edisu. Decisione contestata dalle opposizioni che vedevano in questa scelta la volontà non solo di indebolire il bilancio dell’ente ma di modificare, per il prossimo anno, anche i criteri e il numero di idonei a ricevere le borse. Inoltre, i circa 26 milioni destinati nel bilancio 2019 dalla precedente giunta di centrosinistra erano già insufficienti a garantire le nuove domande che corrispondono a circa 2000 ragazzi e ragazze riconosciuti idonee a ricevere le borse universitarie per quest’anno.

Lunedì mattina gli universitari piemontesi decidono di manifestare davanti alla sede del consiglio regionale, in occasione della seduta delle commissioni congiunte bilancio e cultura. Vengono subito auditi i rappresentanti del cda dell’Edisu, le componenti degli Atenei e le rappresentanze studentesche. Il governatore Cirio annuncia una nuova delibera che riassegna i fondi, che però copriranno solo l’80% delle domande. Guglielmo Oliveri, membro dell’assemblea regionale di Edisu e rappresentante di Studenti Indipendenti, presente all’incontro con Cirio, ribadisce: «La nostra mobilitazione proseguirà. Oggi insieme agli studenti di Alter.Polis abbiamo organizzato il presidio e siamo contenti della parziale retromarcia della giunta che riassegna i 13 milioni spariti la scorsa settimana, ma non ci fermeremo fino a quando non verranno messi a bilancio tutti i fondi utili a coprire il 100% delle borse di studio di quest’anno».