Il «colpo di mano» di Giorgetti sul (fu) bonus 110 farà perdere 25 mila posti di lavoro. Le critiche al blitz di martedì sera del ministro dell’Economia arrivano sia dai sindacati che dalle imprese edili, mentre sia Forza Italia che la stessa Lega promettono modifiche al testo del decreto, ancora avvolto dal mistero.

«Siamo in attesa di leggere il testo del decreto – premette il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi – ma se fosse confermato il colpo di mano contro l’edilizia popolare pubblica e contro la ricostruzione delle aree colpite dal sisma 2016 saremo di fronte ad una scelta gravissima a danno proprio delle persone più deboli, per di più già colpite da eventi drammatici come un terribile terremoto». Le modifiche annunciate da Giorgetti con decreto in materia di superbonus e cessione dei crediti portano la Fillea Cgil a stimare che «in un solo colpo si fermerebbero circa 1.500 cantieri complessi relativi a molte case popolari, le più bisognose di essere messe in sicurezza e rese energicamente più efficienti – continua Genovesi – . Inoltre, nell’area del cratere 2016 si fermerebbero circa 3 mila cantieri privati, molti dei quali già in fase di esecuzione o prossimi a partire. Al di là del metodo, l’ennesimo cambio di norme e l’assenza di un minimo confronto con parti sociali e enti locali coinvolti, in un colpo solo rischiamo di perdere tra i 20 e i 25 mila posti di lavoro, danneggiare ulteriormente chi vive nelle periferie e case popolari, bloccare la ricostruzione in un’area dove invece occorre riportare subito persone, servizi e attività economiche per frenarne abbandono e spopolamento», conclude il leader degli edili Cgil, che fa appello «a tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, per fermare l’ennesimo scempio a danno di lavoratori, cittadini, territori».

«La cosa che ci lascia davvero perplessi e preoccupati è la stretta sui bonus destinati alla ricostruzione legata al sisma. Per questo chiederemo una profonda riflessione al governo e al Parlamento», gli fa eco Federica Brancaccio, presidente dell’Ance che riunisce le imprese edili di Confindustria.

«Occorrerà intervenire per tutelare le attività edilizie avviate nelle aree interessate dal terremoto dichiara il presidente dei deputati di Forza Italia Paolo Barelli. «Ho già avuto modo di rappresentare direttamente al ministro Giancarlo Giorgetti le preoccupazioni dei parlamentari del cratere del terremo del 2016 in un incontro al Mef, riscontrando la sua positiva attenzione», annuncia il responsabile economico della Lega Alberto Bagnai.