Due giorni di pioggia incessante ed intensa hanno decretato la dittatura dell’acqua. Le ore più critiche quelle passate in alto Lario dove si sono concentrate frane, smottamenti, colate di fango ed esondazioni che hanno reso interi paesi quasi delle comunità galleggianti o a rischio di diventarlo. Particolarmente colpite la Valsassina e il ramo leccese del Lago di Como: la principale preoccupazione era rappresentata dal fiume Varrone, il cui livello di è alzato impressionantemente arrivando ad esondare nel Comune di Dervio con molti danni e disagi alla popolazione: 600 le persone evacuate. Evacuato anche un campeggio. Per lo stesso motivo oltre 200 evacuazioni sono state ordinate a Primaluna, mentre a Premana una colata di fango ha raggiunto sotto gli occhi allibiti delle persone la centralissima Via Roma travolgendo auto e invadendo abitazioni e garage che si affacciano direttamente sulla strada.

ALLAGAMENTI per esondazioni anche nei comuni Pagnona, Casargo, Valvarrone, Vendrogno, dove le strade si sono trasformate in cascate di acqua e fango, mentre il Comune di Monterone, era gia isolato da un giorno a causa di una frana sulla strada provinciale 63; si è temuto molto anche per la possibile tracimazione della diga-invaso Enel di Pagnona che domina a monte tutta la Val Varrone, che si è riempita di fango e detriti: per questo motivo sono stati disposti gli sfollamenti, revocati in serata per la maggior parte, ma alcune decine di persone comunque non hanno potuto rientrare nelle loro case e hanno passato la notte nelle scuole. Liberate anche una quarantina di aziende della zona, fra cui la famosa produttrice di attrezzature sportive Camp. Naturalmente anche i trasporti hanno risentito fortemente della situazione: la circolazione di varie strade è stata interrotta e la linea ferroviaria Trenord tra Lecco e Chiavenna si è fermata.

PER TUTTA LA GIORNATA vi è stata una mobilitazione generale per vigili del fuoco, carabinieri e nuclei di pronto intervento della protezione civile con centinaia di volontari, mentre Il prefetto di Lecco Michele Formiglio ha convocato il Centro di coordinamento dei soccorsi e la Provincia ha chiesto alla Regione Lombardia la dichiarazione di stato di emergenza.

UN’ALTRA ZONA COLPITA è da frane allagamenti ed esondazioni è stata la Provincia di Sondrio. I maggiori disagi si sono dati lungo la statale 36, la strada che dal lago di Como porta in Svizzera attraverso il Passo dello Spluga. Il tratto fra il comune di Chiavenna e la località turistica di Madesimo si è interrotto in tre punti, isolando completamente comuni e abitati della Valle Spluga, che contano circa duemila residenti. La situazione più critica è quella che si è verificata presso il Comune di San Giacomo Filippo, dove in mattinata grandi quantità di rocce alberi e fango si sono riversati sulla carreggiata sfondando anche il parapetto.

NESSUNA VITTIMA ma fra i locali è tornata la paura perché solamente un anno fa quasi nello stesso punto, presso il Santuario Mariano di Galivaggio, si verificò il distacco di una parte di montagna che travolse la strada e alcune abitazioni. Ci vollero settimane per interrompere l’isolamento dei paesi della Valle tramite una bretella provvisoria che peraltro adesso non c’è più: è stata invasa e distrutta dal fango e i detriti trasportati dal torrente Liro.

IN QUESTA OCCASIONE si è trattato di movimentazione di materiale superficiale e la circolazione in serata è ripresa, ma non in condizioni di normalità: la strada è danneggiata e percorsa da rivoli di acqua che fuoriescono da ogni dove, mentre i gorgoglio del fiume ancora in piena è inquietante.

PROBLEMI SIMILI IN ALTRI DUE punti della statale 36, vicino a Campodolcino, dove un’altra frana ha bloccato una decina di auto dentro una galleria, e presso Madesimo. Altri problemi in Valtellina, vicino a Delebio dove il torrente Lesina impazzito era a rischio di esondazione. Disagi anche a Como, dove a causa delle piogge e dello scioglimento della neve in Valtellina è esondato il lago che è arrivato ad allagare il Lungolario. L’innalzamento dell’acqua ha imposto la chiusura completa al traffico del Lungolario.

FORTUNATAMENTE LE PIOGGE sono cessate nel pomeriggio, è tornato il sole e il meteo sembra in miglioramento, altrimenti la situazione da drammatica sarebbe diventata tragica; i danni sono comunque tanti e dopo la conta la Regione Lombardia si appresta a chiedere il riconoscimento dello Stato di emergenza nazionale.