È mistero, a Matera, sull’attentato che all’alba di martedì ha distrutto l’auto del consigliere regionale lucano, Roberto Cifarelli. Intorno alle cinque del mattino la vettura del consigliere d’opposizione e capogruppo Pd, già assessore alle attività produttive nella passata legislatura, è stata gravemente danneggiata da una bomba carta, che ne ha distrutto il parabrezza e fatto saltare le portiere. Le forze dell’ordine, per il momento, indagano in tutte le direzioni senza escludere alcuna pista investigativa.

Quello che è certo è che l’esplosione ha scosso una città non abituata a fare i conti con episodi del genere. Nei mesi scorsi si erano registrati alcuni danneggiamenti sempre contro le auto di esponenti politici locali, della maggioranza e dell’opposizione in consiglio comunale, ma mai un’esplosione aveva rotto il silenzio notturno di una città placida come Matera.

Lo stesso Cifarelli ha escluso di avere ricevuto minacce, il che complica il quadro investigativo, vista l’attuale posizione relativamente marginale che il consigliere stesso ricopre all’interno dell’assemblea regionale nella quale siede. Immediate le manifestazioni di solidarietà da parte di tutto il mondo politico, lucano e nazionale. Tra i primi messaggi di vicinanza ad arrivare, quelli del ministro per il sud Provenzano e del vicesegretario Pd Orlando, cui Cifarelli è politicamente vicino. Per i sindacati confederali, che si sono espressi in una nota unitaria, l’atto intimidatorio dimostra che la Basilicata non rappresenta più un’isola felice, come da sempre descritta, ma sia ormai preda delle mire di organizzazioni criminali sempre più feroci. Uno scenario, quest’ultimo, cui la città, a differenza di altre zone della regione più evidentemente infiltrate dalla criminalità organizzata, non sembra preparata.

Pur nella difficoltà di stabilire le ragioni all’origine dell’attentato contro l’esponente Pd, che allo stato solo in via ipotetica potrebbero essere collegate alla sua attività politica, è certo che l’atto criminale giunge in un momento delicato per la città. Negli ultimi sessanta giorni Matera ha dovuto,fare i conti con la fine traumatica dell’anno da Capitale Europea della Cultura. All’esplosione del turismo nel 2019 (secondo alcune stime, circa un milione di presenze in una città che conta sessantamila abitanti), è seguita, negli ultimi due mesi, una diminuzione dell’80% dei visitatori, complice anche il panico da coronavirus, quasi che il più grande fallimento del 2019 fosse il 2020.

In questo contesto di generale incertezza, la cittadina lucana si prepara alle elezioni comunali della prossima primavera. La tornata elettorale, nel corso della quale Cifarelli reciterà sicuramente un ruolo di rilievo, sarà l’occasione per la resa dei conti tra tutte le forze politiche che, con cinque cambi di governo in cinque anni, sono state almeno una volta sia tra banchi della maggioranza sia tra quelli dell’opposizione e potranno intestarsi i successi e addebitare ad altri i fallimenti.