Tutto come da previsioni. Dopo l’aumento di dicembre, il calo del prezzo del gas era atteso e si è rivelato consistente: la bolletta di gennaio è più leggera del 34,2% per le famiglie del mercato tutelato, un terzo del totale.

Non è ancora abbastanza per compensare gli aumenti dei mesi precedenti, ammette Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, chiamata a fissare il prezzo) nel comunicare la nuova tariffa, calcolando per una famiglia tipo (con consumi medi di 1.400 metri cubi annui) una spesa di circa 1.769 euro da febbraio 2022 a gennaio 2023, in crescita del 36% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

Arera spiega che a gennaio la quotazione media all’ingrosso del gas è stata pari a 68,37 euro a Mwh. Come previsto dalla legge di bilancio, per il primo trimestre 2023 sono azzerati gli oneri generali di sistema. «Aiuti importanti», sottolinea il presidente dell’Autorità Stefano Besseghini, aggiungendo che da aprile «si potranno rivalutare alla luce di una minore tensione sui prezzi e trovare un punto di equilibrio. Comunque va mantenuta l’attenzione sui consumatori vulnerabili».

Non si spinge in previsioni il numero uno dell’Authority perché «le sorprese possono sempre esserci», avverte, ma dice che «possiamo guardare avanti con maggiore ottimismo rispetto a qualche mese fa» per una serie di fattori: dagli stoccaggi a un livello superiore, ai dati medi storici degli anni migliori. Pur dovendo fare attenzione alla Cina che «sta cominciando a riprendere forza nei consumi» e, in generale, all’Oriente che «ricomincia a competere sul Gnl», il gas naturale liquefatto su cui anche l’Italia è stata costretta a puntare, come alternativa al metano russo.
A fine settembre l’aumento fissato da Arera fu del 59%. Da quel giorno – il 30 settembre – è entrato in vigore il nuovo metodo di calcolo introdotto a luglio da Arera: il prezzo del gas per i clienti ancora in tutela viene aggiornato alla fine di ogni mese e pubblicato nei primi giorni del mese successivo a quello di riferimento, in base alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano.

Un metodo che ha permesso di centellinare le brutte notizie nei mesi autunnali e invernali ma che ora registra con ritardo il calo dei prezzi già avvenuto da dicembre.

E difatti ai peana del governo – «un’ottima notizia», ha subito commentato Giorgia Meloni, «importante per i cittadini, per le imprese e per l’intero paese», ha affermato il ministro competente Gilberto Pichetto Fratin – fanno da contraltare le avvertenze delle associazioni dei consumatori: «L’emergenza resta». L’Unione nazionale consumatori calcola che rispetto a gennaio 2021 la bolletta resta ancora maggiore del 40,6%. Anche se con il taglio attuale il risparmio annuale è di 722 euro, la spesa totale nel 2023 «nell’ipotesi di prezzi costanti resta alla cifra stellare di 1.391 euro, che sommati ai 1.434 della luce già scattati, determinano una stangata complessiva pari a 2.825 euro». La richiesta al governo è di «rinnovare tutti gli sconti in scadenza al 31 marzo, dall’azzeramento degli oneri di sistema all’Iva sul gas al 5%» altrimenti «sarebbe un disastro». Anche Federconsumatori auspica che il governo non indebolisca gli aiuti.

Intanto sul mercato di Amsterdam, riferimento per l’Europa, chiusura in forte calo per il prezzo del gas. I future Ttf hanno perso ancora il 4,18%, pari a 57,04 euro al megawattora. Erano sopra i 150 a settembre.