Fim, Fiom e Uilm divise su Fca, unite su ciò che succede in due ex aziende Fiat. Una conferenza stampa unitaria per denunciare il rischio che Industria italiana autobus (Iia) – l’azienda che ha rilevato lo stabilimento Irisbus di Valle Ufita (Avellino) con 290 lavoratori assieme alla Breda Menarini di Bologna con 154 addetti – e la Blutec con 680 dipendenti che ha avuto la fabbrica di Termini Imerese a gratis da Marchionne chiudano a breve. «Ad accomunarle c’è la mancata richiesta di rinnovo degli ammortizzatori e le grandi difficoltà nelle re-industrializzazione dopo anni», spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, denunciando «per Iia la perdita di una commessa da 47 autobus da parte di regione Campania». «Di Maio è intervenuto direttamente in entrambe le vertenze ma non le ha risolte. Se per la Blutec la commessa di Fca di costruire 6.800 Doblò elettrici e ibridi darà lavoro a soli 250 operai, la situazione peggiore è quella di Iia perché se l’azienda non verrà ricapitalizzata entro l’11 dicembre da Bus Italia di Ferrovie dello Stato e da Leonardo, l’attuale ad Stefano Del Rosso liquiderà la società», attacca il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano.
«È una bomba ad orologeria per 2mila lavoratori», sintetizza il segretario nazionale Fiom Michele De Palma. «Su Industria italiana autobus siamo al black out di informazioni da parte del ministero: se non arriverà una convocazione prima dell’11 dicembre ci mobiliteremo», annuncia mentre negli stessi minuti i lavoratori Breda Menarini sono in piazza Maggiore a Bologna.
La conferenza stampa ha sortito un primo effetto: nel pomeriggio è arrivata la convocazione per il tavolo Blutec per il 19 dicembre. Nel frattempo i sindacati hanno diffidato la proprietà per 600mila euro di voci contrattuali non pagate ai dipendenti.