Devoto di Artaud, Bargeld continua a credere nel sacrificio totale per il bene dell’arte: pronto a produrre la sua intera vita come caso sperimentale. Figlio di un carpentiere, da bambino aveva trascorso molto tempo nei cantieri e in una casa senza altri strumenti musicali che gli attrezzi elettrici. Negli anni Ottanta fonda gli Einstürzende Neubauten insieme al chitarrista Frank Martin Strauss, gruppo industrial della scena mondiale. Il gruppo traeva ispirazione dalle registrazioni etnologiche sul campo cercando di attingere dal tribalismo percussivo dell’ambiente industriale berlinese pieno di detriti, rottami. L’obiettivo della band era di superare la tonalità e le note raggiungendo il luogo dove tutto poteva essere percepito come musica. I Neubauten, del resto, non erano l’unica formazione a percuotere il metallo durante il corso degli anni Ottanta. L’idea era nata indipendentemente e quasi simultaneamente a diversi gruppi: gli Z’ev di San Francisco, i Test Dept di Londra, gli SPK in Australia e i Die Krupps in Germania.

Cosa resta oggi dell’attrazione per la dissolutezza nella ricerca artistica e musicale di Blixa Bargeld?

Il progetto Still Smiling, nato dal sodalizio artistico di Bargeld con il musicista e compositore Teho Teardo, (che a quanto pare, anche quando si prende una pausa dal comporre colonne sonore resta, nell’approccio poetico e compositivo del progetto, onirico, visionario), sposta l’attenzione anche sulla ricerca dei testi in italiano, tedesco ed inglese, che divengono suggestioni sonore, musicali.

Abbiamo incontrato Blixa Bargeld (attualmente in tour europeo), ospite d’eccezione insieme a Teho Teardo all’interno del festival di musica eterodossa e arte contemporanea Transart di Bolzano.

Inoltre Bargeld è stato coinvolto, sempre all’interno del festival, nella lettura di uno scritto tratto dal libro “Die Letzte Lockerung” importante opera del movimento dadaista dello scrittore Walter Serner, destinato alla biblioteca degli eremiti, casa matta nell’area di confine del Brennero e trasformata da Stefan Micheel e Hans Winkler in biblioteca.

Nella tua ricerca sonora il rumore ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Potresti parlarcene?

Quando studiavo musica, più o meno verso la fine degli anni 70, il rumore non veniva inserito nelle canzoni pop. Oggi le cose sono cambiate, in ogni canzone famosa riesci ad ascoltare un elemento di “disturbo”. Ad esempio nell’hip-hop il rumore arricchisce spesso ogni brano. Inoltre in fisica distingui il rumore  dal suono che in qualche maniera resta armonico; naturalmente questa distinzione è ormai obsoleta dopo che Albert Einstein ne ha rivoluzionato le leggi!

Resta complessa la notazione in partitura del rumore…

Certo. Ricordo Hindemith (Paul Hindemith) che compose un brano perché amava il suono stridente del tram… mentre andava all’università sentì questo wèèèèweweeee e lo adorò talmente tanto da scriverlo. Il problema è come annotare cose del genere sviluppando un’idea che abbia senso.

Io non scrivo. Si può anche scegliere di lavorare con i suoni concreti per propensione filosofica e certamente decidere quali sono i confini tra rumore e quale suono classificato è adatto a creare musica, anche se per John Cage non ci sono mai state differenze! (ride).

La musica dei Neubauten era intrinsecamente fisica, dagli incessanti colpi metallici allo stesso corpo umano utilizzato come fonte sonora. Credi ancora nel sacrificio totale per il bene dell’arte o hai superato questo approccio estetico?

Si, ci credo totalmente. Il sacrificio totale… ne parlai tempo fa con Dieter Meier degli Yello che mi disse:«La vicinanza dell’arte alla vita é malsana!», anche per me é assolutamente vero!.

Con Teho Teardo incidi il disco “Still Smiling”, progetto che sembra funzionare per immagini nei “paesaggi contemporanei” evocati dagli archi di Martina Bertoni ed il Balanescu Quartet. La ricerca approntata nei testi in italiano, tedesco ed inglese funge da elemento   “destrutturante” rispetto al linguaggio musicale?

Personalmente credo che il linguaggio musicale sia pura estensione del corpo e, se ci pensi, anche l’heavy metal nasce dal corpo; per realizzare i testi in italiano ho collaborato con Lorenzo Boccafagli. Nel complesso, ho creato questo progetto insieme a Teho pensando alle sfumature sonore propie della lingua italiana, così come del tedesco e dell’inglese sempre asservite alla composizione musicale di ogni singolo brano del disco.

 

Come nasce la collaborazione con il compositore Teho Teardo?

Ho incontrato Teho nel 2009 insieme a Chiara Guidi, per la realizzazione di uno spettacolo teatrale intitolato Ingiuria; poi nel 2010 abbiamo composto la colonna sonora del film Una vita tranquilla (regia di Claudio Cupellini). Dopo le due collaborazioni Teho mi ha inviato sue composizioni che successivamente abbiamo deciso di sviluppare insieme.

Per la presentazione del progetto “Still Smiling” dal vivo, i brani che completano il disco seguiranno fedelmente gli arrangiamenti incisi o darete maggiore spazio all’improvvisazione e alla performance?

Suoneremo molte composizioni tratte dal disco (Still Smiling) e molti brani inediti… persino una versione improvvisata della canzone Soli si muore! La conosci? Nel 1969, in Italia, si piazzò al primo posto in classifica! La cantava Patrick Samson cover della canzone Crimson and clover cantata dalla band Tommy James and the Shondells. Tradotto in italiano é un gran pezzo musicale! Ovviamente daremo spazio anche alla pura improvvisazione!