Immaginiamo un arco lungo che attraversa i secoli stagliandosi tra il Codice sul volo e sugli uccelli di Leonardo da Vinci e le Osservazioni sul volo degli uccelli di Nanni Balestrini. Tra il 1505 e gli anni cinquanta del Novecento non vi sono analogie se non improprie, salti temporali e di contesto che non consentono vicinanze se non nell’interesse, scientifico o puramente accidentale nella nominazione, verso ciò che sta sopra di noi e che, in tralice e distante, offre la fascinazione di ciò che non è in dote all’umano: volare, sia per una entità macchinica o una metafora storica. Immaginiamo...