L’offerta vale unicamente per il 18 marzo, «Giornata della parità salariale» in tutta la Germania. Ma il biglietto giornaliero al costo di 5,5 euro (anziché 7) riservato alle donne è già un’autentica rivoluzione culturale. Corrisponde esattamente al 21% in meno del prezzo intero: la cifra che segna la differenza di retribuzione media tra uomini e donne nella Repubblica federale.

Un’idea della Bvg, l’azienda del trasporto pubblico di Berlino, da sempre sensibile alla parità di genere. Al punto che l’inedito «Frauenticket» sarà acquistabile «da chiunque si senta donna», al di là di ciò che riporta il certificato anagrafico o la carta d’identità.

«Vogliamo attirare l’attenzione sul grave problema della disparità di trattamento salariale anche se, naturalmente, non possiamo discriminare nessuno nel lungo periodo. Per questo l’offerta del Frauenticket si limita a un solo giorno», tiene a precisare il portavoce della Bvg, Jannes Schwentu, che sottolinea di aver tenuto conto anche di «tutti i transgender che si considerano femmina». Un piccolo passo per colmare la più palese delle ingiustizie sociali, e un grande gesto per ottemperare il principio di parità sancito nero su bianco nella Legge fondamentale (la Costituzione tedesca), nell’anno in cui la Germania celebra il Centenario del suffragio universale.

Lo hanno compreso centinaia di passeggeri che hanno manifestato, non solo sui social, i propri complimenti per «l’attitudine» della Bvg: per una volta non fa notizia per i cronici ritardi o le continue avarie dei mezzi aziendali.
Anche se non mancano le (pochissime) critiche per «l’irrilevanza rispetto alla grande sfida della parità» come ricorda sul quotidiano Berliner Morgenpost la portavoce del partito liberale di Berlino.

«In ogni caso, siamo sicuri che la nostra azione verrà ripagata totalmente», è l’analisi costi-benefici dei dirigenti del trasporto pubblico berlinese. Tra cui spicca Sigrid Evelyn Nikutta, classe 1969, la prima donna a scalare i vertici della Bvg. Dal 2010 è la top-manager dell’azienda che, nonostante il suo impegno, deve ancora raggiungere la piena parità di genere, specialmente nei corsi di formazione tecnica dove gli uomini rappresentano ancora la maggioranza degli apprendisti. Tuttavia, la Bvg viene regolarmente premiata per la sua «promozione» a favore dell’eguale trattamento salariale, tanto che il gap di genere ora risulta compreso tra il 2 e il 6% della busta-paga.