Era difficile che il 2018 videoludico riuscisse ad eguagliare per la qualità delle opere distribuite l’anno precedente. Invece si è rivelata un’altra annata straordinaria, travolgente con la sua tsunami di immaginari e universi, ribadendo inoltre che il pubblico sta maturando, ha ancora voglia di grandi narrazioni e visioni e che non dominano il mercato solo sparatutto multiplayer o “giochini” clonati da scialbi successi, dove conta più la carta di credito che l’abilità. La mia è una classifica soggettiva, dettata dalla passione più che dalla critica, i primi tre posti sono un trio di eccezionali pari merito, per gli altri non c’è ordine alcuno, se non quello di un amoroso caso. Fuori classifica per la sua preziosa indefinibilità, il cartaceo e spassoso Nintendo Labo.

Red Dead Redemption 2: immenso, solenne e doloroso epicedio del west di Rockstar Games, un gioco che non si adatta al pubblico ma lo costringe nel suo mondo così vero, romantico e avventuroso. Un colossal non commerciale. Ps4, Xbox One.

God of War: il ritorno di Kratos in una nuova epopea paterna e norrena, che pone le grandiose fondamenta di un racconto smisurato, sanguinario e epico. Poesia della fine del mondo e di un nuovo inizio, dove già germina il batterio della tragedia. Ps4

Dragon Quest XI: gioco di ruolo giapponese classico dipinto da Akira Toriyama, palpitante di bellezza e di malinconia, di comicità e dramma. 150 ore indimenticabili. Ps4.

Hollow Knight: spietato gioco indipendente che ci trasferisce nel folle, magnifico ma soprattutto terrificante mondo degli insetti. Ribrezzo e meraviglia. Soprattutto Switch.

Detroit Become Human: “gioco” ma non solo, fondamentale per l’importanza dei contenuti, l’opera più alta di David Cage che ci racconta lo struggimento dei nuovi, artificiali esseri umani, l’ignobiltà del razzismo e la bieca crudeltà di uomini degradati consapevolmente ad una condizione sub-umana. Ps4.

Monster Hunter World: a caccia di mostri per lande nuove e selvagge; le avventure venatorie di Capcom in una dimensione espansa della visione e del gioco, senza perdere l’anima. Ps4.

Octopath Traveler: l’ottetto di ruolo per Switch, un altro neo-classico che dimostra l’immortalità ludica di un genere un tempo considerato sull’orlo dell’estinzione.

Hellblade Senua’s Sacrifice: lo struggente viaggio di Senua tra psicosi e miti nordici, giocare non diverte ma ci fa disperare, insieme a questa sofferente e meravigliosa fanciulla e i demoni della sua mente afflitta. Ps4, Xbox One, Pc.

Yakuza 6: il capitolo finale di una grande saga nipponica, sublimato dalla presenza titanica di un Takeshi Kitano renderizzato. Ps4.

Pokemon Go (e let’s go): Pokemon Go, il più grande gioco per telefono mai realizzato e forse realizzabile, continua a crescere, portandoci fuori, facendoci stringere nuove amicizie e ora contro altri allenatori. Bellissimo anche il nuovo Pokemon per Switch, che interagisce con l’app di Niantic.

Dark Souls Remastered: è una versione rimasterizzata, tuttavia Dark Souls è sempre un capolavoro della difficoltà, dell’oscurità e dell’esaltazione. Giocarci in modalità portatile su Switch è un’esperienza unica. Anche Ps4 e XBox One.