«La visita di Silvio Berlusconi a Napoli sarà in forma strettamente privata, l’ex premier potrebbe pranzare in compagnia di poche persone»: solo una gita con la fidanzata Francesca Pacale assicuravano venerdì fonti di Forza Italia. Del resto il sabato prima delle elezioni vige il silenzioso elettorale. L’ex cavaliere ha invece sfruttato la circostanza per prendersi la scena in solitaria trasformando la giornata partenopea in uno spot elettorale. Il programma era stato annunciato urbi er orbi: la mattina a piazza dei Martiri era previsto un caffè con passeggiata a Chiaia ma, vista la pioggia battente, la sobria comitiva ha dovuto ripiegare per un posto al chiuso, la Cappella Sansevero con la splendida statua del Cristo velato.

Se ci fosse stato il sole Berlusconi non ci avrebbe messo piede ma diluviava così ieri ha avuto l’opportunità di dichiarare ai giornalisti: «Erano 24 anni che volevo venire qui e ci voglio ritornare. Avete dei tesori d’arte di cui dovete essere orgogliosissimi. Questo è il bello del nostro paese, nessun altro al mondo può competere con noi».

Ad accompagnarlo nella visita privata c’era un pezzo dello stato maggiore di Forza Italia: Mara Carfagna, Paolo Russo, Domenico De Siano (tutti e tre candidati alle politiche) e Armando Cesaro. Cesaro non è in corsa ma partecipa alla competizione il padre Luigi solo che, avendo procedimenti penali in corso, manda il figlio in giro al posto suo. Sul cammino di Berlusconi si è trovata per pura fatalità Carla Ruggiero, amministratrice delegata di Fermed, impresa del settore sanitario: «Mi sono complimentata per la gestione della sanità in Liguria visto che lì ci siamo aggiudicati una gara senza conoscere nessuno. Stavo qui per caso, non per Berlusconi». Come pure per caso Silvio si è trovato a spiegare la flat tax ai commercianti e ai turisti delle botteghe di pastori di San Gregorio Armeno: «Si pagheranno molte meno tasse ed Equitalia la chiudiamo davvero», ha arringato la folla subito prima di lanciarsi in una session di foto e selfie. Per completare il quadretto è arrivato in omaggio il pastore del presepe Berlusconi con l’aggiunta del corno portafortuna.

La mattinata per pochi intimi si è poi conclusa con il pranzo all’hotel Vesuvio con lo stato maggiore forzista e gli alleati centristi. Così alla comitiva si sono aggiunti Stefano Caldoro e Fulvio Martusciello più i candidati Antonio Pentangelo, Luigi Cesaro, Severino Nappi, Clemente Mastella e la moglie Sandra Leonardo (dei due corre solo Leonardo), Carlo Sarro, il presidente della Lazio Claudio Lotito e Lorenzo Cesa. All’esterno dell’albergo una ragazzina di undici anni, Benedetta, ha fermato Berlusconi per confessargli di essere una sua sostenitrice «candidata a baby sindaco di Calvi Risorta». Il silenzio elettorale ha vacillato ancora quando nella hall sono partiti gli applausi e i cori.

Da una settimana Berlusconi intona il mantra: «Faremo investimenti nel Mezzogiorno per 500mila posti di lavoro, il Sud è decisivo». Ieri il colpo di teatro per provare a consolidare la coalizione, data in vantaggio, e rafforzare la leadership di Forza Italia sulla Lega. «Grazie a tutti gli amici partenopei per l’affetto», ha poi postato su facebook mentre trapelavano dal pranzo altre promesse: riorganizzazione del comparto pubblico, pensioni per le casalinghe e minime più alte. Per la Campania un evergreen: il condono edilizio. Il Pd regionale e la segretaria Assunta Tartaglione in serata hanno postato sui social la normativa sul silenzio elettorale: «Sono vietate le riunioni di propaganda elettorale, diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico».