Il segnale arriva fin dalle prime pagine, da quella dedica a Nicola Tommasoli, «codino» per gli amici, ammazzato di botte la notte del 1 maggio del 2008 nel cuore di Verona. Per «una sigaretta negata» ad un gruppo di ragazzi, si disse all’epoca. In realtà quell’omicidio brutale, frutto di una violenza selvaggia, in cui erano coinvolti dei giovani frequentatori della curva razzista dell’Hellas e dei gruppi neofascisti locali, rappresentava qualcosa di più: il tragico portato di una realtà malata dove l’odio e un «fascismo eterno», quello descritto da Umberto Eco, si sono trasformati in una sorta di inquietante «senso comune»....