Visioni

«Berchidda Live», trentacinque anni di incontri tra la Sardegna e il jazz

«Berchidda Live», trentacinque anni di incontri tra la Sardegna e il jazzPaolo Fresu – foto di Seda

Al cinema Nelle sale il film concerto scritto e diretto da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 19 aprile 2024

Musica e non solo, un incontro di anime in un panorama mozzafiato. Un viaggio lungo trentacinque anni che racconta lo spirito della Sardegna e il suo incontro con il jazz, tra infinite sfumature e declinazioni musicali. È Berchidda Live. Un viaggio nell’archivio Time in Jazz, un film documentario scritto e diretto da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi che è stato presentato al 41°Torino Film Festival e che sta girando per le sale italiane distribuito dalla Cineteca di Bologna (il 22 alle 20.45 proiezione al Barberini di Roma con i tre autori e Rita Marcotulli). Novanta minuti – ricavati da oltre 1500 ore di materiali d’archivio girati in 25 anni da Gianfranco Cabiddu e la sua troupe nel corso delle varie edizioni del festival, per rivivere per suggestioni e immagini gli ospiti, ma anche il pubblico. I campeggi improvvisati, gli incontri con la gente nel paese ai piedi del monte Limbara.
Al festival ideato da Paolo Fresu sono passati in tanti, e per ognuno di loro il documentario propone un frammento di un esibizione, una suggestione: Ornette Coleman, Stefano Bollani, Omar Sosa, Uri Caine, Art Ensemble of Chicago, Erri De Luca, Lella Costa, Daniele di Bonaventura, Bill Frisell, Enzo Avitabile, Ezio Bosso, Carla Bley, Enrico Rava, Gianluca Petrella, Ernst Reijseger, Ludovico Einaudi, Alessandro Haber, Nils Petter Molvaer, Jaques Morelenbaum, Gianmaria Testa, Marco Baliani, Richard Galliano, solo per citarne alcuni.

UN DOCUMENTO visivo e sonoro che i tre autori spiegano così: «Il film, seguendo un percorso emozionale che miscela memoria e contemporaneità, non procede per sequenze storiche di avvenimenti, aneddoti e cronologie, ma si muove per linee parallele di assonanze e attrazioni, viaggiando tra passato, presente e futuro ed elaborando una sintesi visiva e musicale di una storia multiforme e ancora in corso di evoluzione». In questo pastiche di immagini e musiche c’è una sorta di fil rouge, ovvero la voce di Fresu attraverso le varie interviste rilasciate nel tempo, insieme ai racconti dei testimoni. Time in jazz tornerà dall’8 al 16 agosto nel segno di «A Love Supreme» e di John Coltrane. Tra i protagonisti del festival diretto da Paolo Fresu: Kenny Garrett, Theo Croker, Vinicio Capossela, Nicola Conte, Chiara Civello. S.Cr.

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