Per Wael Tairabeh, attivista druso contro l’occupazione del Golan siriano, quello che fa più male non è l’annuncio dei piani di sviluppo, senza precedenti, delle colonie israeliane fatto domenica scorsa dal premier Naftali Bennett. «Mi colpisce di più l’unanimità con cui, in seno al Consiglio dei ministri, è stata approvata la decisione», ci dice. Quando, spiega Taraibeh, in apertura della riunione di governo – tenuta nel kibbutz Mevo Hama, una delle 36 colonie israeliane costruite sulle Alture – Bennett ha proclamato «che il Golan è israeliano», tutti i ministri, di destra e centrosinistra, hanno annuito. Mancava solo Issawi Frej, palestinese...