«In trent’anni ho visto cose terribili, le persone devono sapere la verità, che non è quella che raccontano i sovranisti» spiega Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa diventato eurodeputato con il Pd, attualmente vicepresidente della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni di Strasburgo. Martedì ha votato insieme al gruppo dei Socialisti e Democratici (di cui i dem fanno parte) a favore dell’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea.

Bartolo, vi hanno convinto le posizione di von der Leyen sul tema migranti?
La prima interlocuzione non è stata positiva, abbiamo fatto delle richieste precise. Poi alla vigilia del voto c’è stata un’apertura forte. Penso ad esempio a due elementi: in mare è un dovere salvare vite e la necessità di cambiare il regolamento di Dublino, come aveva già chiesto il precedente parlamento europeo a dicembre 2017. Il Pd ha deciso di votare a favore ma naturalmente vigileremo che queste politiche vengano portate avanti.

Il gruppo dei sovranisti Identità e Democrazia, di cui fa parte anche la Lega, ieri ha chiesto l’adozione delle politiche di Salvini sui respingimenti rilanciando la tesi «Ong uguale scafisti».
In aula ho provato dolore nell’ascoltare le loro posizioni e, in particolare, quelle degli italiani della Lega. Bisogna lavorare ai ricollocamenti tra i vari Stati in base a un meccanismo stabilito e non su base volontaria, con trattative che lasciano i migranti in mare per giorni senza un porto sicuro. Ci vogliono le sanzioni per chi non accoglie. Ho chiesto che venga modificata la direttiva del 2002 sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina poiché lascia ampi margini agli stati e questo ha permesso poi di approvare il decreto sicurezza bis con l’accanimento contro le Ong. Bisogna sanzionare chi specula sulle persone ma non si può criminalizzare chi salva vite. Ho chiesto un piano europeo per le operazioni di ricerca e soccorso in mare ma, intanto, le organizzazioni non governative non possono essere trattate da fuorilegge. Sono eroi, meritano una medaglia.

Sarà possibile cambiare il paradigma in tema migranti con un vento di destra comunque forte?
Intanto mi pare che i sovranisti siano stati ridimensionati. Quelli che attaccano i migranti non sanno di cosa parlano. Il 3 ottobre del 2013 al largo di Lampedusa sono morte 368 persone. Avevo paura, non mi vergogno a dirlo, a constatare il loro decesso. C’erano bambini piccoli, mamme che avevano appena partorito e avevano ancora il cordone ombelicale attaccato al figlioletto. Erano chiusi in sacche, come esseri umani preconfezionati da scartare. Hai paura ad aprire quelle sacche, non sai cosa vedrai, stai male, piangi per il dolore. Quando arrivano non ci chiedono niente, esercitano solo il loro diritto a vivere. I sovranisti dicono prima gli italiani ma a fare cosa? Le prostitute o gli schiavi nei campi? Sgomberano i ghetti ma i caporali non li toccano.

L’Europa ha fatto accordi con la Libia per appaltare a Tripoli i respingimenti.
Sono sempre stato orgoglioso di essere italiano perché per un lungo tempo abbiamo fatto onore all’umanità salvando persone in mare. Abbiamo anche fatto cose buone in tema accoglienza con la rete degli Sprar. Non abbiamo fatto abbastanza ma comunque non ci siamo tirati indietro. Poi abbiamo cambiato strada e adesso dobbiamo rimediare. Von der Leyen si è schierata in tema di diritti, ambiente, flessibilità economica, sui migranti. Dobbiamo lavorare affinché l’Ue torni verso i valori su cui è stata fondata: solidarietà, accoglienza, rispetto per tutti. La priorità è mettere un freno all’onda nera che attraversa il continente.

Von der Leyen ha spiegato che bisogna contrastare i migranti irregolari.
Richiedenti asilo, persone scappate per motivi economici o climatici, non c’è differenza. Fuggono dalla guerra o dalla fame, chi può stabilire se è meglio morire per la guerra o lentamente per gli stenti? La propaganda politica diffonde molte bugie a cominciare dal fatto che portino malattie, se fosse vero il primo a contagiarsi sarei stato io che ne ho visitati almeno 350mila. L’unica emergenza in Italia è l’emigrazione, siamo 6 milioni in meno, tra 20 anni questo paese sarà un ospizio. Gli immigrati non sono un problema.