l crepitio del fuoco è il rumore di fondo che apre e chiude il disco firmato da Belly Hole Freak, one man band di provenienza romana. Ad ardere non sono solo le braci, ma anche le nove incisioni presenti caratterizzate da una indiscutibile intensità, raccontata dall’uomo orchestra lungo le direttrici di un blues sporco e ipnotico, arricchito da stralci di garage e punk. Stomp Boogie Bump e 21 Grams/Soul Bounce sono tirate e selvagge, Catrina’s Walk è melanconica come un doloroso blues all’alba e Freedom si muove con un tempo medio ben riuscito. Ad accrescere il pathos delle storie raccontate da BHF, contribuisce un dettagliato artwork in copertina, che bene riassume l’anelito di libertà ricercato dall’artista, il quale utilizza l’album per catabolizzare vicende personali drammatiche. La ciclicità dell’esistenza legata all’alternanza delle stagioni della vita, l’esigenza della rinascita e l’importanza delle proprie radici, sono temi che sublimano sia nel gesto grafico, che nei suoni presentati.