«Uno schiaffo in faccia», così i sindacati belgi commentano la decisione dell’azienda farmaceutica Pfizer di licenziare 38 dei 238 lavoratori nel sito di distribuzione di Zaventem, nella provincia del Brabante fiammingo. La riduzione del 15% dell’organico, secondo quanto denunciato dai sindacati, sarebbe legata al piano di trasferimento del dipartimento di approvvigionamento esterno in Romania, dove il costo del lavoro è ridotto.

Una delocalizzazione che ha fatto infuriare la Csc (la Confederazione dei sindacati cristiani) che sottolinea come il gruppo stia raccogliendo profitti significativi e distribuisca buoni dividendi ai suoi azionisti. L’annuncio degli esuberi, scrive il Brussels Times, «arriva appena un mese dopo che Pfizer ha dichiarato che prevede di realizzare un profitto di 4 miliardi di dollari (circa 3,32 miliardi di euro) quest’anno a seguito delle vendite del suo vaccino anti Covid-19». Un vaccino sviluppato «anche grazie ai fondi europei stanziati per la ricerca» puntualizza Bart Deceukelier, segretario del sindacato belga Acv.

Pfizer ha 2.500 dipendenti in Belgio e ha quattro sedi lì: ad Anderlecht (Pfizer Clinical Research Center), Ixelles (sede amministrativa e commerciale), Puurs (sito di produzione) e Zaventem (centro di distribuzione).