Quello di Omero è il nome più citato nelle recensioni Usa dell’ultimo film di Ari Aster, Beau ha paura (da ieri nelle sale italiane). All’epica greca, alcuni aggiungono anche Edipo, Freud e Charlie Kaufman. E poi ci sono i nomi dei registi dei film presentati nelle carte blanche che Aster ha curato per il Lincoln Center, ai fini di «complementare» l’uscita del suo nuovo lavoro – Hitchcock, Tsai Ming-liang, Albert Brooks, Jacques Tati, Guy Maddin, Michael Powell e Emeric Pressburger. Se tutta questa pompa non bastasse a dare l’impressione che Beau ha paura sia l’evento cinematografico della primavera, ci sono...