Non si placa la battaglia per la conquista di Bengasi, ormai ridotta ad una città fantasma. Sarebbero almeno otto i militari morti negli ultimi giorni in scontri con il Consiglio della Shura, il cartello di forze salafite che detiene il controllo del centro urbano del capoluogo della Cirenaica. Sarebbero almeno otto i jihadisti di Isis, rimasti uccisi negli scontri, secondo le informazioni rese note dal portavoce della marina libica, Ali el-Sabet. Il dipartimento del genio militare starebbe procedendo alle operazioni di sminamento e di smantellamento delle cariche esplosive e delle autobombe lasciate dai jihadisti in fuga.

I combattimenti proseguono anche per la conquista di Sirte. La roccaforte dei miliziani dell’Isis che hanno lasciato la città di Derna è sotto il fuoco incrociato dai militari pro-Haftar da oriente e dei sostenitori del Governo di accordo nazionale (Gna) da occidente. Le forze del cartello al-Bunyan al-Marsoos (Struttura solida) sarebbero entrate nella città costiera. Le unità filogovernative avrebbero ora il controllo dell’aeroporto militare e dell’aeroporto civile di Sirte. La scorsa settimana le forze di polizia responsabili dei terminal petroliferi della Petroleum Protection Guard, vicine ad al-Serraj, avevano ripreso il controllo della regione di al-Nofaliyah e di Ben Jawad, rispettivamente a 127 e 150 km a est di Sirte. Le fazioni di Tripoli e Tobruk si trovano a dover affrontare una grave crisi monetaria. La sede della Banca centrale di Beida ha annunciato di aver distribuito liquidità, frutto dei ricavi dalla vendita del petrolio. La mancanza di contanti aveva causato diffuse proteste popolari anche per i continui tagli alla rete elettrica. In centinaia hanno manifestato occupando le strade adiacenti alla piazza dei Martiri reclamando i propri diritti. La sede della banca a Beida ha assicurato che ulteriori partite di denaro appena stampato arriveranno via mare.

Non si fermano neppure gli appelli, improduttivi, dell’inviato dell’Onu, Martin Kobler, affinché si rafforzi il Gna di al-Serraj che non ha mai ottenuto la fiducia dei due parlamenti libici. «Onu, Lega Araba e Unione africana stanno seguendo la crisi libica con appelli all’unità», ha ribadito Kobler. L’inviato Onu ha anche confermato l’impegno a mantenere nelle mani di al-Serraj il controllo delle forze armate libiche nonostante le richieste del generale Haftar.

Dopo l’uccisione a Sirte di uno dei leader di Isis, Khaled al-Shayeb, probabile mente degli attentati del Bardo, ieri è stato arrestato il terrorista tunisino, Jihed Chandoul. Si tratterebbe della guida di Isis a Sabrata, la città di confine tra Libia e Tunisia. L’uomo avrebbe favorito in varie occasioni l’invio di combattenti di Isis in Siria. Il confine tra Libia e Tunisia è diventato uno dei centri di smistamento di Isis che controlla in particolare la città di frontiera di Ben Guerdane.

In un contesto così caotico, la nato insiste a non escludere la possibilità di un secondo intervento dopo la guerra del 2011. Lo ha confermato ieri l’ammiraglio, Michelle Howard – per la prima volta una donna – Comandante del Comando Nato di Napoli.